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IL PALAZZO INCANTATO

GIULIO ROSPIGLIOSI

INTERLOCUTORI

 

Giganteche è il medesimoche Atlante in diuersa figura

AngelicaInnamorata di [...]

OrlandoInnamorato di Angelica

AtlantePadrone del Palazzo incantato

Damigelle

BradamanteInnamorata di Ruggiero

Marfisa [Maga]

Ferrau`

Sacripante

RuggieroInnamorato di Angelica

Alceste

FiordiligiMoglie di Brandimarte

Prasildo

MandricardoInnamorato di Doralice

[Brandimarte]

Gradasso

Olimpia

Choro di otto Ninfe

Choro di Fantasme

DoraliceInnamorata di Mandricardo

Iroldo

Astolfo

Vn Cacciatore

Nano

<Pittura>

<Poesia>

<Musica>

<Magia>

<Rivi>

<Echo>

<Finardo>

[530]

[531]

 
 

PROLOGO

 
 

PitturaPoesiaMusicaMagia.

 

Pittura

Vaghi Riui

Perché andate fuggitiui

Senz'hauer' posa un momento?

<Rivi>

Noi fugg[h]iamo in grembo a i mari

Per sospetto degl<i> Auari

Perché habbiam' l'onde d'Argento.

Pittura

Con sollecita cura

Siateo miei fidial mio disegno intenti:

Là si deuon' le mura

Finger' d'antica Torre homai cadenti

E d'ogni intorno poi su l'altra scena

Folta uerdeggi una Campagna amena.

Sùmiei seguacialla fatica illustre

Non sia lenta la mano

Ferua l'opera industre

E non s'attenda il ualor' uostro inuano.

Poesia

Purch'habbia la Pittura

Terminata la scenaaltro non manca.

Musica

Ellach'in ben oprar' non è mai stanca

Col suo destro pensier' nulla trascura.

Pittura

L'unae l'altra sorella[532]

Musicae Poesia

Mentre ogn'una desia

La Comedia nouella

Onde la lor uirtù chiara si scopra

Qua uengon' forse ad affrettarmi l'opra?

Poesia

Onde tanta dimora?

 

Musica

Tanto rimane ancora?

Pittura

Non è pennache uoliil mio pennello

E uan di rado insieme il prestoe il bello.

Poesia

Guardimi il Cielche teco

Giamai più sieno i miei diporti uniti.

Pittura

Perché cessin' le liti

Non men di te desio

D'andar' libera anch'iodoue m'aggrada.

Musica

A me pur fia gocondo

Lungi dall'orme altrui segnar' la strada.

Pittura

Per esser nota al mondo

Vopo mi saran' forse i uostri aiuti?

Musica

I uanti miei senza di uoi fian muti?

Poesia

Per me tesson' corona

Le Muse in Elicona.

Musica

So ben anch'io là nell'Aonio Choro

Fregiare il crin di trionfale alloro;

E se con le mie note

Rendo hor tranquillihor tempestosi i petti

Io dò legge a gl<i> affetti. [533]

Pittura

Io frenando le ciglia

Alla mia gloria immote

Cangio l'istessa inuidia in merauiglia.

Poesia

Io cangiose percote

La mia destra tal'hor l'aurata cetra

Con oltraggio innocente un'Alma im.pietra.

Magia

Tacciano le uostr'ire

Cessino homai le liti:

Ingegnoso drappelloa uoi mi chiama

Dolce desio di uagheggiare uniti

Con triplicato uanto i uostri fregi.

Voi nel Ciel della fama

Oue spiegaste i uanni

Imprimete d'honor' ombre lucenti

E con opre possenti

Auuezze sète a trionfar' degl<i> anni.

Musica

Dehchiunque tu sia

Perché homai non si scopre?

Magia

Eccoui la Magía.

Ma se ignota pur giungo a uoi d'appresso

Nuoui già non ui son gl<i> effettie l'opre

Che sogliono ben spesso

Le uostre Rime<i> color' uostrie il canto

L'alme ingannar' con dilettoso incanto.

Pittura

Opportuna giungesti[534]

Tucui forza non manca

Di uolger' gl<i> elementi

Di dare a i boschi il motoe torlo a i uenti

Et è di tua possanza un lieue gioco

Render' feruido il geloe freddo il foco.

Dehfa'che in un momento

Qui s'apra un'ampia scena.

Tanto sperar' sol puote

Suon' di magiche note.

Magia

Al tuo desir' consento

Ma uoglio insieme anch'io

Farti palese il mio.

Bramoche non si nieghi a mia richiesta

Di prender' l'argomento.

Poesia

Ben è ragion'che chi la scena appresta

Proponga anch'il soggetto.

Magia

Sia dunque il tema eletto

Nel Palagio d'Atlante

Ruggier' chiusoe disciolto

Dalla Guerriera Amante.

Forsi auuerràche sotto a finti iganni

Non dubbio altri comprenda

Quale in mezzo a gl<i> affanni

Habbia preggio nel mondoe qual honore

Lealta` con Valore. [535]

Sìsìsegua uirtù ciascun' a gara

Che premio il Cielo alla uirtù prepara.

Musica

Lodo il pensiero.

Poesia

Anch'io l'approuo.

Magia

Et io

L'alto Palagio ad inalzar' m'accingo.

Poesia

Di te l'opra è ben degna.

Musica

In tutto eccede

La spemee il desir' mio.

Magia

Ma ritraghiamo il piede

Ché frettoloso Atlante

Per trarre Orlando all'incantata sede

Con mentito sembiante

Finge portarne Angelica rapita;

Onde per liberar' colei d'impaccio

Mentre a lui chiede aita

Il famoso Guerrier' cada nel laccio.

ATTO PRIMO

Scena Prima

GiganteAngelicaOrlando

Angelica

Lassa! chi mi soccorre?

Ahiahida questo crudo

Chi mi potrà disciorre?

Chi di sé mi fa scudo?

Gigante

Pur ti giunsi una uolta!

Angelica

Ahi!

Gigante

Son[o] uani i sospiri

Vane le strida horche nessun' t'ascolta.

Angelica

Lasciami! Ahcosì dunque

Per le publiche uie

Non ua sicuro il piede?

Con insidie sì rie

Dunque s'inganna all'horche meno il crede

Donzella mal accorta?

Lasciamiohimèson morta!

Chi soccorso m'appresta?

Orlando

Codardoempioscortesei passi arresta!

A dimostrarti io uegno

Che l'oltraggiar' Donzella è uanto indegno.

Gigante

Ecco di là lontano

Rapido corre Orlando[538]

E con l'irata mano

Stretto il feroce brando

Al suon dell'altrui pene

Nelle mie Reti a traboccar' sen uiene.

 

Orlando

Ahiche Angelica parmi

Coleiche fu rapita.

Angelica

Orlandoaitao Caualieroaita!

Gigante

Ferma! Doue si fugge?

Qual aita si spera?

Renditi prigioniera

Miserase non uoi

Che in queste selue alpine

Siano pasto d'un Drago i membri tuoi.

Angelica

A che strazio son giunta? Orlandoaita!

Orlando

L'aspettato soccorso homai t'arreco.

Dall'Alma sbigottita

Sen fugga ogni paura: Orlando è teco.

Gigante

Seguimio Donnao ch'io ti passo il seno!

Angelica

Ahponi all'ira il freno:

Al tuo ualor' poco rilieuao nulla

Che resti da te uinta una fanciulla.

Gigante

Cessino il piantoe i prieghi

Ché son gettate a i uenti

Le preghieree i lamenti.

Angelica

A chi ricorrer' deuoo Cielio Stelle? [539]

Orlando

Se contro Donna imbelle

Sol mostri il tuo ualore

Hai sublime ogni parteeccetto il core.

Ma tusuperboe uile

Le Donne oltraggie i Caualier' pauenti?

Gigante

Mentibugiardomenti!

Orlando

Fu mio talentoe stile

Ogn'hor d'esser' uerace;

A gran torto m'offendi.

Scendiscortesealla battagliascendi;

E in paragone audace

A prouar'ch'io non erro

Resti muta la linguae parli il ferro.

Scendiscortesealla battagliascendi.

Gigante

Scenderòse m'attendi.

Ma qual destin' t'inuita

Con insana pietade

A perder' hoggi per costei la uita?

Con quale auuersa sorte

Per quest'erme contrade

Disconsigliato il piè ti guida a morte?

Orlando

Il tuo folle ardimento

Horche ne stai lontano

Minaccia l'ariae tira i colpi al uento;

Ma tuCampione inuittoHeroe sourano[540]

Schiuando in chiusa parte

I perigli di Marte

Vna fanciulla inerme

Di superar' ti pregi:

O sublimi trionfio uanti egregi!

Gigante

Se meco brami di trouarti a fronte

Che badi? Io qui t'aspetto

M'accingo all'armie la battaglia accetto.

Angelica

Ahich'a gli scherniall'onte

L'empio mi traggeOrlandoe tu mi lassi?

Orlando

O Donzella infelice!

In quai lacciin quai reti hai uolto i passi!

Dunque porgerti aita a me non lice?

O Donzella infelice!

Ma qui più non si uede

Ché lo spron del timore affretta il piede.

Hor doue andarne io deggio

Contro a quello infedele?

Doue? Chi me l'insegna? Il Ciel mi guidi.

Cèlati purcrudele

Ché per punire i tuoi misfatti infidi

Come nell' Alma ho fisso

Ti seguirò nel più profondo abisso.

 
 

Scena II

Atlante

 

Tra tant'altri GuerrieriOrlando alfine [541]

Pur messe il piè nell'incantata soglia;

Ma non fia giàche da sì bel confine

Ei di leggier' si scioglia

Peròchesempre a nuoui inganni intento

A chi tra queste mura il piè ripone

Dall'aperta prigione

Il partir non consento

Ma con mentite larue

Cangiando ogn'horch'è d'uopo

L'inganneuol' sembiante

Sembro hor Ninfahor Vallettoet hor Gigante.

Così chiusoo Ruggieroio qui ti serbo

Benché forse a te spiaccia

Per inuolarti al tuo destino acerbo

Che nel tuo uago April' forte minaccia.

E che non fei per prolongare illesa

Vita sì degna a più tranquilla sorte?

Alto Castelloe forte

Eressi in sua difesa;

Posciabenché celato

A lui sempre uicino

Il riparar' da più d'un colpo irato [542]

Dell'auuerso destino

Solo a ciò uolta ogni mia curaogn'arte

E sol perch'egli uiua

In sì remota riua

Fuor d'i rischi di Marte

Poscia inalzai questo Palagio altero:

Tanto rileua il conseruar' Ruggiero.

Nel tener' qui sì gran uirtute ascosa

Rigido forse io sembreròma pure

Con crudeltà pietosa

Per dar rimedio al male

Priache uada crescendo a poco a poco

Il periglio mortale

Opra medico industree ferroe foco.

 
 

Scena III

BradamanteMarfisa

 

Bradamante

Sol per breue momento

Lasciatemio martíri

Tanto solch'io respiri

Dal mio graue tormento

Mentre languir'mentre morir' mi sento.

E se morir' conuiene

Consentan' le mie pene[543]

Che almeno per breu'hora

Io ueggia chi m'uccidee poi mi mora.

Marfisa

Qual nuouo affanno il tuo gioir' inuola

Cara mia Bradamante?

Perchéperché sì sola?

Perché pallidoe mesto il bel sembiante?

Delle ciglia serene

Qual turba lo splendor' nembo di pene?

Bradamante

A te ben posso aprire

Marfisail mio martíre;

Ma tuche sei d'Amor' aspra nemica

Se la cagion' uerace

Ti narrerò di duol sì grauee tanto

Riderai del mio pianto.

Marfisa

Ardi dunque d'Amore?

Bradamante

Ardoe mi sfaccio.

Marfisa

Benché diuenga un Mongibello il core

Benché sia stretto in aspro nodoe rio

Non dèe porre in oblio

La costanzae il ualore.

Lascia i sospirie i pianti:

Vsin' modi sì bassii bassi Amanti.

Bradamante

Chi la pena non sente

Prodigo è di consigli

A chi giace languendo; [544]

Ma per chi soffreogni consiglio è uano.

Marfisa

L'amor' colmo è d'affanni:

Fugga ciascun lontano

Da sì penoso affetto

E per fuggir' suoi danni

Non riserbi d'amor' altroche i uanni.

Vn magnanimo petto

Là soldoue ha l'Impero

La uirtudee l'honor'prenda il sentiero.

Bradamante

Tu parli il ueroe ben la strada è tale

Oue ragion' preuale;

Ma doue oppresso è il seno

Da graue incendioogni ragion' uien meno.

Marfisa

A tenobil' Guerriera

Parche mal si conuenga

L'alma hauer' prigioniera:

Vn generoso ardire lacci sdegna.

Bradamante

Amor' figlio è di Martee per usanza

In fra gl<i> archie li strali anch'esso impera;

Onde mi pregioe bramo

Che mostrin' lor possanza

Con nodo amicoe fido

Marte nella mia destrain sen Cupido.

Marfisa

Se di Martee di guerra

Hai con sì nobil' uanto il cor seguace[545]

Come qui si riserra

Quasi in ozio languendoil petto audace?

Mouiam' rapido il piè da queste mura

Oue d'armi risuona altro confine

E sarà nostra cura

D'inghirlandar' con nuoue palme il crine.

Bradamante

E non possoe non deggio

Di qua partir'se pria Ruggier' non ueggio

Che la saggia Melissa

Melissaa cui si suela anche il futuro

Con presagio sicuro

Noto mi fe'che qui trouato haurei

Il sol degl<i> occhi miei

E che qui chiusoe stretto

Da inuisibil' catena

Auuerràch'io rimiri

Chi tiene incatenati i miei desiri.

Quindi ne uo da mille cure oppressa

Cercando altrui per ritrouar me stessa.

Marfisa

Anch'io teco esser' uoglio

E se d'uopo saràcome t'aggrada

Comanda alla mia spada;

Ma tu frena il cordoglio

E sourasta a' tuoi danni.

Non sempre acerbo fia [546]

Lo stralche ti ferì;

Verrà forse anche un dì

Che sarà dolce il raccontar' gl<i> affanni.

Chi sa? chi sa? questi sospirie queste

Lagrime tue ben può far liete Amore.

Bradamante

Non nego giàch'a i nembialle tempeste

D'un auuerso timore

Non segua ancor di speme aura tranquilla;

Ma fra dubie speranze il cor uacilla.

 
 

Scena IV

FerraùSacripante

 

Ferrau`

Ogni faticao Sacripanteè uana

Ch'Angelicao s'ascondeo forse ancora

Stassi di qua lontana.

Sacripante

Come lungi esser' puote

S'io stessoo Ferraùla uidi hor hora?

Io stesso ho udito le sue dolci note.

Se finti eran' quei dettie quei sembianti

Sìche deluso io resti

Potrò ben dirche questi

Siano alberghi d'incanti.

Ferrau`

Sollecito pensiero

Sembrach'al cor m'additi [547]

Vn non so cheche a sospettar' m'inuiti;

Onde in seguir' della Donzella i passi

Bramo assaipoco spero

Non desisto però: troppo a me pesa

D'abbandonar' la cominciata impresa.

Sacripante

Séguasi dunquee scorgeranne il piede

Quellache sola all'infelici auanza

Vna dubia speranza.

[a due]

O speme gradita

A gl<i> egri mortali

Ristoro ne' mali:

Tu sola conforto

Tu sola sei Porto

Nel mar della uita

O speme gradita.

 
 

Scena V

Angelica

 

Nelle spiaggie uicine

Molto non èche dimoraua Orlando

E forsi giunto a così bel confine

Dèe ricercar' con agio

Il superbo Palagio.

Io nell'ampio soggiorno [548]

Affretteròper ritrouarloil piede;

Chése di far ritorno

M'accingo al Patrio Regno

Qual può Guerrier' più degno

Scorgermi làdou'il desio richiede

Se porta ouunque moue

Con l'eccelse sue proue

Il Caualier sourano

L'ardir' nel uoltoe la uittoria in mano?

Ma se prendo consiglio

Di fidarmi al Guerriero

Inuan' poi chiederòcangiando uoglia

Ch'esso da me si scioglia.

Nonostia pur lontano;

Ogn'altro è minor' male

Che la sua libertà porre in non cale.

Non men forte di mano

Ma più pronto a' miei cenni è Sacripante

L'altro mio fido Amante;

Se uolge meco i passi

Il gran Re de' circassi

A lui potrà dar legge un guardo solo.

Egli sia dunque eletto all'alta impresa

Nel numeroso stuolo

De queich'hanno per me l'Anima accesa. [549]

Pur fiach'io ti riueggia

O mia paterna Reggia!

E perché a uoi ne rieda

O miei Regni pregiati

Ritroueranno un dì la strada i fati

In sì lieto successo.

Ma se non erra il guardo

Ruggiero è quelche di là scende: è desso.

Ahfusse pur mio Duce

Il famoso Garzone

In cui l'alma riluce

Colma sì di ualor'come di fede!

Eisublime Campione

D'alta uirtù seguace

Sempre si mostraouunque uolga il piede

Inuitto in guerrae generoso in pace.

 
 

Scena VI

RuggieroAngelica

 

Ruggiero

Angelica beltadeoue ne uai?

Pur mirarti a me lice

Quando meno il pensai!

Angelica

Vedi incontro felice!

Quando tu sei qui giunto[550]

All'idea del ualore io tutta intesa

Di te pensauo appunto

Peròch'io mi rammento

Con dolce rimembranza ogni momento

Ruggier'di ciòche oprasti in mia difesa

All'horch'ero io su la deserta rena

Preda d'empia Balena.

Ruggiero

Fu mia douuta cura

E d'amor'e del Mondo

Fu non poca uentura

Se con euento al mio desir' secondo

Feich'estinto non giacque

L'ardor' di mille cori in riua all'acque.

Angelica

Ohcome a tempo il mio destin' ti scorse

All'Isola del pianto

Oue la tua uirtute

Con ammirabil' uanto

All'horch'iosenza error' già fatta rea

Tombae morte attendea

Mi tolse a mortee mi recò salute.

Già l'Orca smisurata

Riuolto in me lo sdegno

(Ahche a pensarlo sol tutta pauento!)

Quasi Rocca animatail salso Regno

Empiua di spauento[551]

E già quasi celare

Tutto parea con ampia mole il mare

Io languidae tremante

Confusae sbigottita

Inuan' chiedendo aita

Col piantoe co i sospiri

Leggeuo il mio morire in quel sembiante.

Et ecco tu giungesti

Scesocred'iodagli stellanti giri

Ruggieroe mi sciogliesti;

Sciogliesti noma raddoppiasti i nodi

Ch'il ualor'la bontàe la cortesia

Onde ti pregie godi

Ch'a te non habbia il mondo altri simíle

Son lacci di diamante a un cor gentile.

 

Ruggiero

Ma tu poi t'inuolasti in un momento

Rapida a par del uento;

E fucred'iogradita

L'oprama non la mano; onde la uita

Che da me riceuestia me tu nieghi.

Angelica

Ruggier'ti lagni a torto:

Nel centro del cor mio

La memoria ne porto;

Hauer' non può ricetto

Vn uergognoso oblio [552]

D'immenso benefizio in nobil' petto.

 
 

Scena VII

Bradamantee Detti

 

Bradamante (da sé)

Veggo il mio beneo parmi?

Il ueggoo pur m'inganna

Con la speme il desio?

Angelica

Chi per ingrata Angelica condanna

A torto la condanna;

Pronta al cennoe spedita

Ruggier'sempre m'haurai;

E come posso mai

Negar' l'amorea chi mi die' la uita?

Bradamante (da sé)

Seco d'amor' fauella.

Hor sìche me n'adiro.

Angelica

Mi pregio esserti Ancella:

Questa uita è tuo dono

Per te uiuoa te spiro.

Ruggiero

Troppo cortese è di tue uoci il suono

Chése dai legge all'Almea te conuiene

Serbare anco di me l'arbitrio intiero...

Bradamante <da sé>

Questo dunqueo Ruggiero?

Ruggiero

...tale han uirtù le luci tue serene.

Bradamante <da sé>

Dormosognoo uaneggioo sento il uero? [553]

Angelica

O mie uenture...

Bradamante <da sé>

O pene...

Angelica

...se tu mi fussi Amante!

Bradamante <da sé>

...se Ruggiero è incostante!

Ruggiero

Ma se non prendi il mio seruire a sdegno

Perchéall'horach'io fei

Di me scudo al tuo scampo

Sparisti a gl<i> occhi miei

Quasi folgore o lampo?

Angelica

Prouar' fu mia uaghezza in quelle sponde

L'alta uirtù dell'ammirabil' gemma

Chetra ' labri nascosaaltri nasconde;

Questa poscia a me cara...

Bradamante <da sé>

O sorte a me d'ogni contento auara!

Angelica

...sempre fu sìche al tempo lietoal graue

Ogni casoogn'incontroogni successo

Trouolla a me d'appresso

Di tua destra gentil' pegno soaue.

Bradamante

O mio crudo martoro!

Tu mi togli la uitae pur non moro!

Ruggiero

AhBradamante! Ohpur al fin ti trouo

Mio bramato conforto!

Bradamante

Forse piùche piacer' noia t'apporto.

Angelica

Sommo diletto in riuederti io prouo.

Ruggiero

Così dunque m'accogli? [554]

Bradamante

Ahdisleale!

Ruggiero

In che t'offesi mai?

Bradamante

Finger' non uale.

Angelica

Anziin che non mostrasti un uiuo affetto?

Non ben comprendo il tuo parlar' confuso.

Ruggiero

Da te resto deluso

Crudamentr'io tutt'ardo.

Angelica

Ruggier'che parli? Oue riuolgi il guardo?

Che ueggo? Hor chiaro ogni sua uoce intendo.

Bradamante

Il sai tuse a ragion' d'ira m'accendo.

Angelica

Io partiròché làdou'han contesa

Amoree gelosia

Assai piùche diletto arreca offesa

Ogn'altra compagnia.

 
 

Scena VIII

RuggieroBradamante

 

Ruggiero

Hor quale sdegno ha la tua mente accesa?

Poiche d'ira cotanta armasti il seno

Fammi palese almeno

Qual la cagion' ne fu.

Bradamante

Mi schernisci di più

Così la fé disprezzi?

Ruggiero

Bradamante! [555]

Bradamante

Togliti a me d'auante!

Anche nomarmi ardisci?

Come il puoi farmentre m'offendicome?

Fa'che mai piùmai più non sia sì ardita

Che risuoni il mio nome

Quella lingua mentita

O ch'a uietarlo io spenderò la uita.

Ahich'a mirar' son giunta i danni miei

Onde a morte sen corre homai la salma.

Venniuiddiperdei.

E che perdei? Perdei la uitae l'alma.

Ma credi tuche il Cielo

O non ueggao non curi

L'onta de' tuoi spergiuri?

Ruggiero

Odimi almeno!

Bradamante

Taci!

Taci! Forse hai speranzao lusinghiero

Che mi si adombri il uero

Con tue scuse mendaci?

Taciperfidotaci!

Tacituche incostante

Hai potuto l'Amor' porre in oblio

Priuo di lealtà!

Ruggiero

S'incostante son io

Amor'il Cielo il sa. [556]

Bradamante

Errainol niegoerrai

E nel dirti incostante

Falliiperché tu mai

Non fustinoma ti fingesti Amante.

Hor ua'ch'io non mi doglio

Della tua mente infida;

Va' purch'è ben ragione

Ch'ogni labroche rida

Ogni chiomache splenda

D'un gentil' Caualiero il core accenda.

Chi non uolge il pensiero

A qualunque beltàche si propone

Gioir' non sa nell'amoroso stuolo.

AhRuggieroRuggiero

Amor' uuol esser' solo

E tosto inciampa il piede

Tosto trabocca il core

Se scorta a lui non son costanzae fede.

Ruggiero

Non m'odie mi condanni?

Bradamante

Troppo udijtroppo uiddie troppo intesi.

Ruggiero

Hor dinnein che t'offesi?

Bradamante

Dinne a me tu: dou'è quel cerchio aurato

Che Melissa a te diede

Pegno della mia fede?

Non l'ho ueduto io stessa [557]

(Ohimèuista dolente!)

Pur hor nell'altrui mano?

Quest'è la pura féRuggiero ingrato

Dislealeinhumano

Quest'è la face ardente

Quest'è l'amor'che non conosce oblio?

Ma se più t'amoiniquo

Veder' possa schernito il pianto mio

Dal tuo superbo orgoglio!

Se più t'amoo crudele

Cresca senza rimedio il mio cordoglio

E non trouin' pietà le mie querele!

E se non prendo di mia fé schernita

Le douute uendette

Per priuarmi di uita

Pioua il Ciel sopra me nembie saette!

Ruggiero

Ahtolga il Ciel così funesti auguri!

Ascolta il uero in breui note espresso.

Bradamante

A bastanza ascoltai

Quei simulati accenti;

A bastanza m'è noto ogni successo.

Vattene pure homai

Chegià rotti d'amor' gli strali ardenti

Tanto ti sdegnaròquanto t'amai.

 
 

Scena IX

Ruggiero

 

Ohcome è breue l'hora [558]

D'ogni gioia mortale

Chese fa nel uenir' longa dimora

Al partir' mette l'ale!

O quanto è ueroo quanto

Che pur troppo han uicini

I lor dubij confini il risoe il pianto!

Quando sperai gioire

Non son lungi al morire;

Quando sperai godere il bel sembiante

Priuo di lui rimango;

Trouata Bradamante

Sperai confortoe piango.

FermatiBradamanteoue t'inuoli?

Ahse non chiudi in petto alma di sasso

Se non è il sen di scoglioo di diamante

Fermadehferma il passo!

E se brami cotanto il mio morire

Tornaond'io pèra homai

Perché ogni doglia ad atterrarmi è uana

Crudel'mentre ne uai

Tuche sei la mia mortea me lontana.

Ma douelasso!et a chi spargo i preghi? [559]

Ascoltate almen' uoi l'acerbo affanno

Vditeo sorde murai miei tormenti

Che forse in uoi potranno

Mentrepria di morireil morir' prouo

Destar' quella pietàche in lei non trouo.

 
 

Scena X

AlcesteFiordiligiEcho

 

Alceste

Tu per gl<i> altrui uestigi

Lieta muoui le piante

Leggiadra Fiordiligi

Poiché ben saiche il tuo gradito amante

Benché lungi pur sia

Per unirsi con te l'alma t'inuia.

Fiordiligi

Chiudon' due seni un cordue cori un'Alma.

Ma pur non negoAlceste: anche un momento

Graue si rende a mese mi diparte

Dal Gentil Brandimarte.

Alceste

Prosperi il Ciel secondo il tuo contento

Poiché in sorte a te diede

Il fido amor' di Caualier' sì degno

Di cui più prode il Mondo altri non uede;

E douunque il piè muoue

Dell'imprese sue rare [560]

Suona la terrae ne risuona il mare.

 

Fiordiligi

Ma se qui cerco in darnoio uoglio altroue

Drizzare i passi a ritrouarlo intenti

Ché senza il caro sposoahtroppo lenti

Fanno per me ritorno

Alla notte l'AuroraHespero al giorno.

Alceste

Vanne felice; io quidoue tal'hora

Miro di Lidia ingrata il bel sembiante

Trarròmisero Amante

In sì uaghi soggiorni

Torbide l'horee sconsolati i giorni

Fiordiligi

Se mi toglie mia suentura

Chi le faci ancor mi desta

L'alte mura

Cangierò con la foresta.

Echo

Restaresta.

Fiordiligi

Horch'io prendo altro sentiero

Vdir' parmi il suono istesso

Del Guerriero

Che nel seno io porto impresso.

 

Echo

Essoesso.

Fiordiligi

L'aspre pene homai consolo

Atten<den>do i dì sereni

Se nel duolo

Fido Amante a me souuieni. [561]

Echo

Vieniuieni.

Fiordiligi

Dehchi mi chiama a sé? Temo non sia

L'aurache prende a gioco il mio tormento.

Ma chi molto desia

Crede anco i sognie presta fede al uento.

 
 

Scena XI

Orlando

Tra tanti auuolgimentiond'è ripieno

Il Palagio sublimein darno ho preso

A ricercar' coleiche porto in seno:

Anzi a trouarlaio fui d'appresso

Quasi a perder' me stesso.

Angelica infelice

Dell'Anime più fere

De' più seluaggi Cori

Già nobil' predatrice

Hor d'altri fatta predaa quai rigori

Serba nemico fato i casi tuoi?

Forse gli sdegni altrui

In te riuolge Amor'perchésdegnosa

Alla face amorosa

A' miei lamential mio seruir' fedele

Ti mostrasti crudele? [562]

Ma se per mia cagione

Dèi tu pena soffrire

Volgasi in me più tosto il tuo martíre.

Miei sono i tuoi tormentie del tuo danno

Teco prouo l'affanno.

Ma quanto più si rende

Per le suenture tue graue il mio duolo

Anche uie più s'accende

Di punire il desio

Coluiche tanto ardío.

Vedràuedràl'inuolatore indegno

Che nol faran' dell'ira mia sicuro

Né la fugané il muro;

E se giamai d'Orlando

Fu la destra possentee fiero il brando

Per sì degna cagione

Mostrerò in paragone

Quant'habbia forza in generoso core

Lealta` con Valore.

 
 

Scena XII

PrasildoChoro

 

Prasildo

Non è pendice in queste selueo piano

Non è riuierao Monte[563]

Oue io non habbia inuano

Cercato Iroldoonde già stanco il piede

E tutta aspersa ho di sudor' la fronte.

Ohche gentil' Albergo! E pur si uede

Tacitoe solo. Ohcome il bel soggiorno

Di uaghezza ripieno

Arreca d'ogni intorno

Diletto a gl<i> occhie merauiglia al seno!

Ma da lieta armonia

Odo l'aria arricchita

L'almada lei rapita

Quasi se stessae le sue cure oblia.

Choro

Nell'ampia sede

Guerrier' famoso

Arresta il piede.

Dolce riposo

Ti sia ritegno:

Quest'è d'Amoree delle grazie il Regno.

(a due)

Ahtra sì liete mura

Vadase saggio seilungi ogni cura.

Prasildo

A sì cortese inuito il piè si moue.

Chi sa? trouar' potrei

Nella gradita stanza

Coluiche in darno ho ricercato altroue.

Tal'horch'ogni speranza [564]

Altri da sé recide

Cangiata sorte alle sue uoglie arride.

 
 

Scena XIII

MandricardoGradasso

 

Mandricardo

Oue sei tu? Qual parte

Doralice Gentile

Rendi di quest'Albergo al Ciel simíle?

Ahuoglia Amor'ch'homai

A me faccia ritorno

Il mio bel solee mi riporti il giorno.

Gradasso

Mandricardo!

Mandricardo

Gradassooue ne uai?

 

Gradasso

A te ueniuae mi fu scorta Amore.

Eiche soffrire homai di Rodomonte

Non può gl<i> oltraggie l'onte

Di quell'alma Rubella

Di quel fastoso orgoglio

L'aspre minaccie a rintuzzar' t'appella.

Mandricardo

Pronto saròqual soglio.

Narrami il tuttoe qui potrebbe intanto

Giunger' coleiche suole

Altrui mostrar'che non è solo il sole.

Gradasso

E qual cagion' ti rese a lei lontano?

Mandricardo

Appunto hieriaffaticatoe stanco[565]

Presso al fonte uicino

Dauo insieme con lei riposo al fianco

Quando ecco al fonte arriua

Con uestir' Peregrino

Con uolto soura humano

Non so se Ninfao Diua

Che con gentile inchino

Presa colei per mano

La conduce ridendo a questa soglia.

Doppo lunga dimora

Colmo d'immensa doglia

Qua uolgo i passie non la trouo ancora.

Gradasso

Spera purMandricardo

All'horche il pensi meno

Quellaper cui senti d'amore il dardo

Farà tranquillo il seno.

Gioiache amor' prepara

Quanto aspettata è mentanto è più cara.

Fammipregopalese

Il fin delle contese

Onde a pugnar' con Rodomonte hauesti.

Io narrerotti poi

Il temerario ardir' de' pensier' suoi.

Mandricardo

Mentre il contender' nostro

A palesarti io prendo[566]

Passeggiam'se ti piacein questo chiostro

E il caso ascolta.

Gradasso

Attendo.

Mandricardo

Ero già mosso a singolar tenzone

Col Re di Sarzae pari era il desire

D'ottener' Doraliceo pur morire;

Nel mortal' paragone

S'interpose Agramante

Et a' consigli suoi

Si stabilì fra noi

Ch'ella sciegliesse il più gradito Amante

E che pago al suo detto

Cedesse l'altro all'amator' eletto;

Quindipoiché del uolto

Gl<i> animati ligustri in fra le Rose

Vergognosetta Doralice ascose

Lo sguardo a terra uolto

Di prepormi le piacque al mio Riuale.

Gradasso

Rodomonte che fe'? che disse all'hora?

Mandricardo

Qual ei restassee quale

Sdegnoe rossor' n'hauesse

A dispiegar' bastante altri non fòra.

Ma poiche il campo cesse

L'improuisa uergogna all'ardimento

Il ferro impugnaa nuoua pugna intento[567]

E diceche da quella

Vana sentenza alla sua spada appella;

Duolsiminacciae giura

Nol consentir' finch'haurà core in petto.

Io sorgo all'horae la tenzone accetto

Ma lo uieta Agramante

E con aperti detti anco non cela

Ch'homai più meco il rifiutato Amante

Prender' briga non può per tal querela;

Ond'ei parte confuso

Dal Re conuintoe dalla Donna escluso.

Gradasso

Sospinto hor dallo sdegno

Di lacerar' non cessa

Il feminile ingegno.

Biasma ogni Donnae in essa

Accusando la fede

Con lingua acerba in oltraggiarla eccede.

Mandricardo

Vanobugiardoe folle! Hor dunque annida

Maluagità cotanta?

Gradasso

Anziquant'io n'intesiaspra disfida

Publicò posciae sostener' si uanta

Ch'ogni femina è lieue

E che brama ogn'hor più ciòche men deue.

Mandricardo

Perch'egli affermi a suo dispetto il uero

Con frettoloso passo [568]

Già m'accingo al sentiero.

Andianne purGradasso

E per diuersa uia

Chi prima in lui si abbatte

S'appresti a rintuzzar' tanta follia.

E` la Donna un ricettoin cui riluce

Sennofedeualore;

Tesoro è di uirtùseggio d'honore.

Gradasso

Quant'oro illustra il Tagoe quante gemme

Han l'Eritree maremme

Vilee negletto al paragon' diuiene

Di due luci serene.

Mandricardo

Con splendor' sì giocondo

Voi sèteAnime belle

A questo basso Mondo

Lo specchio delle stelle;

Anzidel sole istesso

E` la uostra beltà ritratto espresso.

Gradasso

PartiamoAmicoe delle Donne i pregi

Onde il Mondo s'honora

Spieghi lingua canora.

Mandricardo

I loro eccelsi uanti

Mal si ponno adombrar' ne i nostri canti.

(a due)

Ha lampi immortali

La uostra beltà: [569]

Auuenta li strali

Ma morte non dà.

Se l'alma n'accende

Offende sìma senza offesa offende.

Dama (dentro)

Ahi!

Gradasso

Qual horribil' suono

L'orecchioe il cor mi fiede?

Dama

Ohimè! pietà! mercede!

Mandricardo

Sento Donnache plora.

(di dentro)

Che più si tarda? Ahmora!

Dama

Quest'a me dunqueingrato? Ohimèse in seno

Hai spirto di pietade

Perdoni il ferro alla mia uerde etade

O non si neghi alla mia uita almeno

Poiché morir' pur deggiouna breu'hora.

N.

Ahmora l'empiamora!

Dama

Caualieriaccorrete!

Mandricardo

Traditorioue sète?

Gradasso

Oue sète?

 
 

Scena XIV

AtlanteOlimpiaChoro di otto Ninfe

 

Atlante

Per la frondosa riua

A passi tardie lenti [570]

Ecco soletta una Donzella arriua.

Di trarla nel Palagio homai si tenti.

Qualunque hoggi t'inuita

Elezioneo sorte

Della magion' gradita

Alle sublimi porte

Prosperi i Cieli appella

Poiché qui trarre i giorni in lieta pace

Potrainobil' Donzella.

Olimpia

In pace noche se fan guerra al seno

Amor' crudoempia sorte

Non fiache per me splenda il ciel sereno

Finche io non giacciaohimètrofeo di morte.

Né solo è mio cordoglio

Che de' suoi strazij amore

Mi fe' misero esempio;

Ma piùch'altro mi doglio

Di hauer' creduto a un empio.

Inerme abbandonataanzi tradita

Da menzognero Amante

Alla selua romita

Narro l'angoscie mie sì grauie tante

Fatta homaifra quell'ombreun'ombra errante.

Dehlasciach'io ritornioue son uolta

A ridir' l'altrui frodii miei tormenti [571]

Alle fierealle pianteall'ondea i uenti.

Atlante

Ahnon partireascolta:

Trouerai qui cento Donzellee cento

Nella cui lieta schiera

Si renderà più lieue il tuo tormento.

Gioui la spemea chi sospirae s'ange;

Ogni pena più dura il tempo frange

Con inuitta possanza.

Olimpia

Non crede un'infelice a gran speranza.

Atlante

VoiDonzelle gradite

A gentil' Peregrina incontro uscite

Voi con dolce diporto

Fatech'habbia conforto

L'alma ne' dolor' suoi.

quattro Ninfe

Eccone!

otto Ninfe

Ecconeeccone a i cenni tuoi!

Di Cupido entro alla Reggia

Godi homai l'hore serene;

Mal conuiene

Doue Amor' ha regnoe uanto

Che di pianto

Vna stilla pur si ueggia:

In sì beato Albergo ogn'un festeggia.

Sia lunge dal fior degl<i> anni

Il gel d'aspro tormento; [571 bis]

Pur troppo sul crine d'argento

Vn nembo pioue d'affanni.

(a due)

Chi poté sperar' mai scampo

Dall'onte del tempo auaro

Se al mondo ciòche è più caro

Sparisce con piè di lampo?

(a quattro)

Se il sole tramontae cade

Più uago ride col giorno;

Ma passané fa ritorno

Il pregio di fresca etade.

(a otto)

Sia lunge dal fior degl<i> anni [etc.]

(a due)

All'Aurache dolce spira

Si sciolga la uela audace

Che l'ondach'immobil' giace

Fremendo poscia s'adira.

(a cinque)

Sen fugge spiegando il uolo

Bellezzache l'Alme ancide

Qual Rosache mentre ride

Languendo ne cade al suolo.

(a quattro)

Sìsìgioisca il corsia lunge il duolo.

Olimpia

Di render' grazie a tanta grazia eguali

Già non presumoe la mia lingua è muta.

Ben folle è chi rifiuta

Opportuno conforto a' suoi gran mali.

Andianneoue a uoi piace[572]

Che mercé uostra i miei dolor' consolo.

(a otto)

Sìsìgioisca il corsia lungi il duolo!

 
 
 
 

Scena XV

AlcesteFerraùMandricardoMarfisaFinardoBradamanteAngelicaPrasildoOrlandoRuggieroFiordiligiAtlante

 

Alceste

Se il pettoin cui t'annidi

Trafiggi ad horaad hora

Dispietato dolor'ché non m'uccidi?

Dehpoiché tanto il mio dolor' seuero

Hoggi meco s'irríta

Ei mi tolga la spemee tu la uita.

Prasildo

Stanco il pièmesto il coreil fianco lasso

Io più non sodoue mi uolga il passo.

Orlando

Senza prò ricercai

Ogni più chiusa stanza

E per me cade homai

Di uetro ogni speranza.

Angelica

Inuano al fin s'attende

Ciòche il Ciel ne contende.

Ferrau`

Entro a questo Palagio

Corse il ladron' maluagio. Io uo' nouella

Dimandarne a costui. [573]

Dinneueduto hauresti una Donzella

Cinta di azzurree uesti?

Vn Masnadiero indegno a me la toglie.

Atlante

Giunse colei pur dianzi in queste soglie.

Quanta pietà del tuo dolor' mi punge!

Affretta il pièla trouerai non lunge.

Mandricardo

Che tu meco non sia

O Doralicehorche il mio cor si lagna

Già tua colpa non èma d'empia sorte

Che da me ti scompagna.

Iodalle stellee non da te deluso

Solo il tenor' del mio destino accuso.

Marfisa

Per l'orme istesse io mi rigiro in uano.

Finardo

O mio caro Germano

In sì tenera età condotto a morte!

Ahich'il crudel Leon' seluaggio

Vscito a fargli oltraggio

Dentro a quest'empie porte

Per diuorarloohimèlo strascinò!

O fatoo strazio indegno!

Dunque più nol uedrò?

Alceste

O mura a me funestealtrui serene

Rendetemi il mio bene!

Bradamante

Ferache in ferità passa ogni segno!

Alceste

Per pietà di mie pene [574]

Rendetemi il mio bene!

Bradamante

A queste mura insegno

Risonar' del mio duolo.

Ruggiero

Esangueafflittoe solo

Mentre di lei son priuo

Noche non uiuonoche non uiuo...

Fiordiligi

Eccomi al loco istessoo rio destino!

Ruggiero

...che uiuer' non si può senza la uita.

Orlando

Ohimèchi me l'addita?

Mandricardo

Oue drizzo il camino?

O mie cure mordaci!

Furoo ueglio gentile

Tue speranze fallaci.

Già mai non hebbi ancora

Pur un momento qui sereno il ciglio.

Atlante

Prendi dunque da me nuouo consiglio:

Non far qui più dimora.

Mandricardo

Fuor di questo soggiorno

Non andrònoché se il mio sol qui splende

Per me non sorge in altra parte il giorno.

Qui riman' la mia uitae il mio Tesoro:

S'io ne uo lungiimpoueriscoe moro.

Orlando

Angelica!

 
 
 

C.

Orontea!

Doralice

Cleante! [575]

Prasildo

Iroldo!

Dunque al uento è dispersa ogni mia brama!

Tutti

Ohquanto è duro il non trouar'chi s'ama!

 
 

Choro di Fantasme

 

Ahiche strana cecità!

Vn mortale in mille modi

Dalle frodi

Vien delusoe non lo sa.

Ahiche strana cecità!

Quali impacci

Tesi sonoe quanti lacci

Onde ogn'hor trabocchi il piede!

O che lieue ingannar'chi tosto crede!

Chi giamai sicuro fu

Mentre piouano l'inganni

Se a' lor danni

Non è schermo alta uirtù?

Chichichi giamai sicuro fu?

Quasi ha spento

Nell'horror' del tradimento

I suoi raggi homai la fede.

O che lieue ingannar'chi tosto crede!

Mai non ua libero il piè[576]

Perché il mondo

Cui non s'apre un dì giocondo

Fuorch'insidiealtro non è.

Maimaimai<mai> non ua libero il piè.

Ride l'erba

Ma celato anche riserba

Angue reoche a morte fiede.

O che lieue ingannar'chi tosto crede!

 

Fine dell'Atto Primo

 

ATTO SECONDO

Scena Prima

RuggieroBradamante

Ruggiero

Dehdimmiaura celeste

Coleiche il cor m'accese

D'ineuitabil' face

Nutre sdegno nell'almao pur uuol pace?

Infeliceche sento!

Con flebil suono il uento

Parche mi dicahoimè

Quellache tua già fupiù tua non è.

Bradamante

Aspra doglia infinita

Douedoue mi porti?

Ruggiero

Doueohimèmi trasporti

Pena non più sentita?

Bradamante

AhiRuggieroRuggiero...

Ruggiero

AhiBradamante

Nome sempre a me caro!

Bradamante

...nome a me fatto amaro!

Ruggiero

Come far posso al tuo rigor' contesa?

Bradamante

Come soffrir' poss'io cotanta offesa?

Ruggiero

O d'amata Donzella...

Bradamante

O d'instabile Amante...

 

Ruggiero

...ostinata fierezza! [579]

Bradamante

...alma incostante!

Sìsìfuggimio corchi ti tradì.

Ruggiero

Spero... sì... no!

Bradamante

Sìsì!

Ruggiero

Che sent'io? Qual discende

Suono di speme in rimbombar' sul core?

Pur contemplospietatail tuo splendore.

Bradamante

Splendore altro più uago il sen t'accende.

Ruggiero

Almen' priache t'inuole

Dehscorgi i miei tormenti!

Ahmiratemirateo brame ardenti

Oue corra a celarsi il mio bel sole;

E mentre si dilegua

S'è troppo lento il piedeil cor la segua.

 
 

Scena II

MandricardoDoralice

 

Mandricardo

A che fra queste soglie

Io più mi arresto homai

Se il mio destin' mi toglie

Qui uagheggiar' di Doralice i rai?

Ne andrò più tosto a uendicar quell'onte

Onde reca alle Donne acerba offesa

L'ira di Rodomonte; [580]

E s'altro non sarò da quelch'io soglio

Nella mortal contesa

Abbatterò quel suo feroce orgoglio

Suellerò quella lingua

Lingua ingiustae mendace

Anzi lingua non giàma di Megera

Micidial' flagellohorrida face.

Quellaquella uogl'io

Con destra inuittae franca

Sacrare all'Idol' mio:

A chi difende il uer forza non manca.

Doralice

Douedoue mi lassi

O Mandricardoin sì crudel' tormento?

Mandricardo

Io d'insidie pauento

Che la medesma Immago

Lieta pur hor m'apparue

Ma con fugace larue

Sparì poi tostoe dileguossi in uento.

Doralice

Dunque fia uerche uoglia

Mandricardo lasciarmi in abbandono?

Qui doue per me sono

Tra le catene ultrici

Prolongate alla doglia hore infelici?

Tra sì fieri legami

Tu mi lascispietato[581]

E potrai dir giamai d'hauermi amato?

Mandricardo

De' tuoi sì crudi affanni

Mi punge alt[r]a pietàma temo inganni.

Dimmi: e chi fu delle tue pene Autore?

Doralice

Vn proteruo Amatore.

Peròch'io feci al suo desir' contesa

Mi strinseo Mandricardo

Oue il mio strazio è tanto

Che spiegar' non poss'iose non col pianto.

Pregoma a quel codardo

Del mio dolor' non cale

Cheoue regna il furor'prego non uale.

E` contro a i fieri sdegni

Debile scudoe senza

Il uigor' della spadaogn'Innocenza.

Dehporgi a Doralice

Porgi soccorso; o se lo nieghialmeno

Fa' qui tanta dimora

Finch'io da te prenda congedoe mora.

Mandricardo

A gran pena ritengo

Il pianto a' dolor' suoi.

Non ti lagnar'che a liberarti io uengo.

Qual danno sarà poi

Quando pur m'habbia spinto

A uerace pietade un dolor' finto? [582]

 
 

Scena III

AtlanteDamigelle

 

Atlante

Stuol di uaghe Donzelle

D'uscir' s'accinge a depredar' con l'Arco

Fugaci fere in queste partie in quelle;

Né sanche l'ampio uarco

E` con mirabil' arte

Sempre aperto a chi uienchiuso a chi parte.

Damigelle (a quattro)

Per le Piaggie superbe

Risplende accolta ogni beltà su i fiori

Ride ogni fior su l'erbe

Danza ogn'erba su i prati

Allo scherzar' de' zeffiretti alati.

Atlante

Doue ne gite? Ahche a morir' ui mena

Se n'andate colàdestino atroce!

Ecco un Orso feroce

Che con horrida fronte

Scorre le seluee il monte

E douunque egli passa

Stragisangueruine a tergo lassa.

P<rim>a <Damigella>

Ahitroppo è uero!

<Second>a <Damigella>

Eccolo a noi riuolto!

Dehschiuiamo il periglio! [583]

<Terz>a <Damigella>

Ohquanto è fiero!

 

<Quart>a <Damigella>

Ohquant'horrore ha nelle luci accolto!

Atlante

Se ne fugge smarrita

Con sì strano terrore ogni donzella

Ch'homai per lungo spazioo questao quella

Non fiache torni a ritentar' l'uscita.

 
 

Scena IV

Iroldo solo

 

Parche m'accenni il core

Che Prasildo nel Bosco homai riprenda

Le mie lunghe dimore;

Ma doue Amor' dà legge all'altrui uoglie

Esser' chi puòche d'obbedir' contenda?

Io per partir' mi muouo

E pur la uia non trouo

D'uscir' da queste soglie

In cui uist'ho colei

Che dà lucee conforto a gl<i> occhi miei.

Ellache strinse il cormi lega il piede;

Ma in sì dolci catene

Il seruaggio è uentura

Fortunata è l'arsura;

Né chieggio altra mercede[584]

Se nonche le mie doglie a lei sian note

Ch'un misero non puote

Hauer' pena maggiore

Che senza far palese

La fiammaa chi l'accende

Imprigionar' nel petto il suo dolore.

Così maifastose mura

Dal uostro seno

Ampia suentura

Non inuoli il bel sereno.

Per pietà di mie doglie

Dehmentre in uoi s'accoglie

Coleiche solo adoro

Ditelech'io languiscoe ch'io mi moro.

 
 

Scena V

SacripanteAngelica

 

Sacripante

Oue più mi riuolgoo che più spero?

Di sì immenso ricetto in ogni parte

Sollecito il piè muouo

Cercoauuertoriguardoe nulla trouo.

Angelica

Ecco appunto il Guerriero

Che può salua ridurmi al patrio nido.

Sacripante

RimantiAlbergo infido! [585]

Chi riterrà le piante

Horch'ho solo al partir' uolto il desio?

Angelica

Aspettao Sacripante

Che teco uengo anch'io.

Sacripante

Desiata uentura

Qui mi conduce horche tue grazie attendo.

Sarà meco tua cura

Sol con un cenno esercitar' l'impero

Che d'eseguirlo poscia è mio pensiero.

Angelica

Di gir bramoso alla paterna soglia

Per Duce il cor ti chiede

Quando però dal muouer' meco il piede

Altra cura maggior' te non distoglia.

Sacripante

Qual può giungere a me sorte più lieta?

Varcheròse l'accenniil mar profondo

E scorreròquant'egli è uastoil mondo.

L'esser' fra tanti eletto

A ricondurti alla Regal' tua sede

E` di lieue fatica ampia mercede.

Angelica

Per te bandisce il petto

In sì lungo camino ogni timore;

Poiché con l'alto grido

D'un'inuitta potenza

Tu faiche in ogni lido

Sicura è l'innocenza; [586]

E se han prodotto al mondo

Il secolo del ferro i pensier' d'oro

Tu faiche rida al mondo

Per l'opere del ferro il secol' d'oro.

Sacripante

Già cotant'alto il mio ualor' non sale

Angelica; ma quale

Egli pur siasu questa spada il giuro

O con essa morir' pugnando ardito

O salua ricondurti al patrio lito.

 
 

Scena VI

FerraùOrlandoe Detti

 

Ferrau`

Cotanta impresa a Ferraù s'aspetta;

A seguitar' coleich'il cor m'accende

Inuano altri s'affretta.

Sacripante

E chi 'l contende?

Ferrau`

Io lo contendoe solo

Io sarò suo Campione.

Sacripante

A tant'honore

Di'chi t'elesse?

Ferrau`

Amore.

Egli mi elesse a sì grand'oprae crede

Me sol bastantee Compagnia non chiede.

 

Sacripante

Orgoglioso pensier'folle desire! [587]

Le forze haurò ben pronte

A rintuzzar' sì temerario ardire.

Angelica

Hor sì questo mancaua: eccoti il Conte.

Sacripante

Altri non speri mai

Ciòche a me sol destina amica Stella;

Poich' ad esserle scorta al gran Catai

La Regina dell'Armi hoggi m'appella.

Orlando

D'ogn'altro Caualiero

Fòra inutile il brando

Mentre s'accinge a sua difesa Orlando.

Ferrau`

Vditecome altero

Escluder' noi presume

Eiche sol d'arroganza

Ma non già di ualoreogn'altro auanza.

Angelica

Ohimèch'io sentoattonitoe conquiso

In sì fiero conflitto

Farsi di gelo il cordi neue il uiso.

Sacripante

Ormai deponie le minacciee 'l fasto

Che dèe prode Guerrieroouunque accada

Assai piùche la linguaoprar' la spada.

Ferrau`

Parlerà il ferro horche la lingua tace.

Angelica

Ahsi spogli di sdegno il cor audace!

Orlando

Proui un giusto furor'chi non uòl pace.

Angelica

Fermatealti Guerrieri!

Ferrau`

Perché altri non si uanti[588]

Ch'in seruir' l'alta Donna a me preceda

Volgo a punirui entrambi i miei pensieri.

Angelica

Cessi ogni liteo miei fedeli Amanti!

Ceda a me l'ira uostraa me sol ceda!

Sacripante

Finché haurò core in senoalcun' non creda

Poter' sì di leggieri

Togliermi lo splendor' di quei sembianti.

Orlando

Alla mia Diua innanti

Ciòche affermai pur hora in questo arringo...

Angelica

Ceda l'impeto ardente!

Orlando

...con destra armata a sostener' m'accingo.

Angelica

Ahche sdegnato cor prieghi non sente!

Vdite almenoo miei Campioniudite

Priache tingere il ferroil mio pensiero.

Perché manchi ogni lite

Sia commune il sentiero

Alle mie Regie soglie

Così uie più mi renderà sicura

Il uostro brando audace

E doue mi trarrà uogliao uentura

N'andròmercé delle uostr'armiin pace

Per così dubia strada.

Sacripante

Meco altri non uogl'ioche questa spada.

Orlando

Così folle richiesta...

Ferrau`

Chi souerchio si stima... [589]

Orlando

...la forza homai reprime.

Ferrau`

...alfin' deluso resta.

Angelica

Occidete me prima;

Occidetemie sia su questo campo

L'estinta spoglia alle uostr'ire inciampo.

Dehqual cieco desire in uoi si chiude

D'inasprir' la Tenzone

Per sì lieue cagione?

Sorte piùche uirtude

Ha tal'hor alle palme il uarco aperto

E sempre è il fin d'ogni battaglia incerto.

Orlando

Hor sùcessino questi

Dalla lor bramae di pugnar' si resti.

Ferrau`

Mentre pur cingo il brando...

Sacripante

Per te prendi i consigli!

Ferrau`

...uuolch'io schiui i perigli

Et osa di uiltà tentarmi Orlando?

Angelica

Che fo? Doue il furore arma la mano

Ogni preghieraogni ricordo è uano.

Forse il nobil' Drappello

Dalla discordia amara

Ritrar' potrò con l'incantato anello.

Per toglier' ogni gara

Ch'all'armi ui trasporta

Chi mi prende di uoi sarà mia scorta; [590]

Ma prima si deponga il ferroe l'ira.

Orlando

Hor sìche pieno ho di speranza il petto!

Sacripante

Eccomi pronto!

Ferrau`

Io la proposta accetto.

Angelica

Mi prenda homaichi di seguirmi aspira.

Sacripante

Angelicaah crudele!

Così schernisti un Amator' fedele?

 

Orlando

Qual ti muoue a celarti empio desio?

Ferrau`

Il sol della beltà più non risplende.

Anzi risplendesì: cieco son io

Ché abbagliato esser' suole

Chi di fissar' presume il guardo al sole.

Ma s'io son cieco a i raggi tuoi lucenti

Ahnon esser' tu sorda a i miei lamenti!

Orlando

Perché sparisti? ahi lasso!

(a tre)

Douedehdoue sei? dehferma il passo!

Angelica

Eccomi a uoi riuolta.

Ferrau`

Ahcruda!

Orlando

Aspetta!

Sacripante

Ascolta!

(a tre)

EccomirateAmanti

Quali strazij Amor' chiude!

Ahche ogn'hor mi delude

Vago sol di martíri

Con le lusinghe sue gl<i> altrui desiri.

 
 

Scena VII

Prasildo

 

Sperai trouar' Iroldo; horch'alla speme

Non risponde il successo

Quasi in ira a me stesso

Volgo le piante a ricercarlo altroue

Ch'inutil' per me fòra

Nel superbo Palagio ogni dimora.

Ma doue andronnee doue

S'appigliarà il pensiero?

Porga soccorso alle mie cure il Cielo.

Ei del dubio sentiero

L'incertezza a me spiani

Eiche nei casi humani ogn'hor concede

Opportuno fauorea chi lo chiede.

S'auuien'che s'adiri

Tempesta

Molesta

Nel mar de i desiri

Al flutto crudele

Non cedan' le uele.

Se l'ira t'assale

Dell'onde rubelle[592]

Riuolgio mortale

Il guardo alle stelle.

O pensier' malaccorto

Solo al partire inteso!

Nelle stanze sublimi

Onde son hor disceso

Lasciai l'astache Lilla a me già diede.

Della mente al fallir' supplisca il piede.

 
 

Scena VIII

Ruggiero

Chi uorrà mai seguace

Esser' di tue bandiere

Perfido Amor' fallace

Se con leggi seuere

Faiche succedao lusinghier' Tiranno

Doppo un breue gioire un lungo affanno?

Esempio hor ne son io.

Già chiuse hauendo alla pietà le porte

Nega pur d'ascoltar' il mio cordoglio

Onde in sì tristo duolo

In sì contraria sorte

Non so le luci appena erger' dal suolo[593]

E questo lieto Albergo

A risonar' impara

Della mia pena amara.

Hor qual più spemeahi lasso!in me s'accoglie

Se Bradamante a sospirar' m'inuita?

Ahperché a me si toglie

Per terminar' gl<i> affanniuscir' di uita?

Ohimèche sento! Affaticatoe stanco

Il piè non mi sostiene

E nelle acerbe pene

Al cor languente ogni uirtù uien manco.

 
 

Scena IX

BradamanteRuggiero

 

Bradamante

Doue mi spingiAmor[e]doueohimèdoue?

Dourò nel Regno tuo

Senza sperar' mercé

Seguir'chi non più suo

Ad altri consacrò l'almae la fé?

Nata solo a sospiri

Lasserò dunque in lacci de martíri

Stringere il piè d'aspre ritortee nuoue?

Doue mi spingiAmor'doueohimèdoue?

Dal ciel' di uaga fronte

Due soli in notte il dì

Faran'che a me tramonte?

Che mal gradito ad altri ei splenda sì?

E fra tenebre oscure

Potrà il mio cor tentar' uie mal sicure

Né dal preso camin' pur si rimuoue?

Doue mi spingiAmor'doueahi doue?

Languirò sempreahi lassa!

Per Cui piangendoe sospirando in uano

Per Cuiche contro me fatto inhumano

Altri nodialtre faci in seno accoglie?

Nonorompasi il laccio

E la fiamma d'Amor' diuenga un ghiaccio.

Ma ecco l'infedel'! E può securo

Darsi al riposo unch'ad altrui lo toglie?

O per me uie più duro

Di quei medesmi marmi!

Sùsùpensierialla uendettaall'armi!

Eccomentr'ei non sente

Già l'assaglioe l'uccido

Ch'è di pietade indegno un petto infido.

Horach'ei posae dorme

Resti a morte ferito

E non ritroui féchi m'ha tradito.

Più non m'allettae già men uaga in lui [595]

Ogni uaghezza parmi.

Sùsùpensierialla uendettaall'armi!

Che fo? qual mi trasporta impeto ardente?

Ferir' unche nol sente

Vnche già tanto amai!

Ah spietatache fai?

Ma s'ei mi disprezzòs'ei mi tradì

Mora l'empiosìsì!

Tacimia linguain così cieco affanno

Che di coluich'ogni mio spirto auuiua

M'è dolce anco l'inganno

M'è caro anche il disprezzo;

E s'egli fu incostante

A sua colpa non giàma sol s'ascriua

L'incostanza di lui

Alla beltade altrui.

O discorsio pensieri

Di Bradamante indegni!

Tornatorna alli sdegni

E se pur uuoi soffrire

Chi di schernirti è uago

Lassa l'armee l'ardire

E il pensier' uolgi alla conocchiae all'Ago.

Prendi coreo mio core!

Chi l'amor' disprezzò proui il furore

Proui il rigor' d'un disperato affetto

Prouiche d'oltraggiare inuan' si spera

Vn'Amante Guerriera.

Anzi uogl'ioper trionfarne a pieno

Che l'empio estinto cada

Con la mia noma con la propria spada.

Horche si tarda? Il seno

Di pietà si disarmi.

Sùsùpensierialla uendettaall'armi!

Ruggiero

Che ueggo? Horche sospendi

La destrao Bradamante?

Occidio crudail uilipeso Amante.

Più non s'indugie l'empia

Tua ferità nel mio morir' si adempia.

Bradamante

Ohimèqual nuouo affetto

Fach'il furor' sen cada?

Prendio Ruggier'la spada

Che mora meco unch'è cagion'ch'io mora.

Ruggiero

Che cessi? Aprimi il petto

E stabile uedrai nel seno esangue

La mia candida fede in mezzo al sangue.

Bradamante

Stabile la tua fede?

Fogliache cade inaridita al suolo

Ondache tra li scogli il uento fiede[597]

Piumach'è spinta ad ogni soffioe uolo

Aurache intorno aggira i passi erranti

Son di tua lieue fé meno incostanti.

GuàrdatiEmpio Ruggiero:

Non andraicome pensi

D'hauer' tradito una Donzella altero.

Oue trascorro? O Dio!

Ruggiero

Se il tuo rigor' t'inuita

Ché non mi passi il seno?

Ho core anch'ioche sa sprezzar la uita

A tue brame riuolto.

Anzicor più non hoché tu l'hai tolto.

Forse ritieni il ferroe uoiche solo

Con più lento morir' m'uccida il duolo?

Cruda!

Bradamante

Infedele!

Ruggiero

E puoi uedermi estinto?

Bradamante

E tu scioglier' potesti

Ohimèquel nodoonde già fusti auuinto?

Vatteneo ch'io m'inuolo

Per più non rimirar' l'odiata Imago.

Ruggiero

N'andrò dal tuo rigore in preda al duolo;

Anziperché sia pago

A pieno il tuo desire

N'andròcrudaa morire. [598]

Bradamante

Pongasi in bando ogn'amoroso affetto:

Odiosdegnofuror' m'ingombri il petto.

 
 
 
 

Scena X

AngelicaAtlante

 

Angelica

Di quei prodi Guerrieri

Le contese comporre inuan' si tenta

Con ragionio richieste

Ché colàdoue auenta

Lo sdegno armi funeste

Dando alla pace esiglio

Poco s'attende il folgorar' d'un ciglio.

Ma se priua hor mi sento

Della promessa aita

Non per questo auuerràch'un sol momento

S'indugi alla partita.

Atlante

Qui per te soloalta Donzellahor uegno

Ché già mi sono i tuoi pensier' ben noti

Mentre affretti il ritorno

Al fortunato Regno.

Il Ciel sì giusti uoti

Renderà paghie non lontano è il giorno.

Ma non sia graue ancora

Far qui breue dimora

Finche poi nell'uscir' da queste porte

(Quando sia tempo additarollo io stesso)

Con non creduta sorte

Ti destinan' le stelle alto successo.

Angelica

Perch'io creder' ti deua

Chi seidehnarra.

Atlante

A te nulla rileua

Angelicail saperlo. Io sono un Mago

D'ogni auuenir' presago.

Angelica

S'io qui fermo le piante

Qual sì lieta uentura

A me poscia sourasta?

Atlante

Vn uago Amante.

Angelica

Tanto più fuggirò da queste mura.

Atlante

Ahse cortese il fato

Serbi di tua bellezza eterno il fiore

Poiché gioir' t'è dato

Non l'inuidij a te stessa il tuo rigore;

E del Garzon' gentile

Se non Amorealmeno

Vna giusta pietà ti punga il seno.

Sappiche presso a morte

Il dèi trouare (ahfera uista!)esangue

Tra le feritee il sangue;

E tu sola potrai nel punto estremo

Con opportuna aita

Darli ristoroe conseruarlo in uita.

Angelica

Cedo a pietàma già d'Amor' non temo

Né mai saràche Amante il sol mi ueggia.

Atlante

Ecco al uiuo il suo uolto

In breue giro accolto.

Il luidehfissa il ciglio

E poi s'amar' si deggia

Dal tuo mede<s>mo cor prendi consiglio.

Angelica

O come ben distinto

In ogni parte ei spira!

Viuo sembrae non finto;

Ne uien rapito il guardoil cor s'ammira

Onde quanto più uolgo in lui le luci

Più di mirarlo ancor cresce il desio.

E chi sì beneo Dio

Seppe esprimer quel uolto

Cui non si troua eguale?

Il fece Amor'cred'io

E ui lasciò lo strale

Poiché sì uago aspetto

Mi passa il senoe mi trafigge il petto.

Gentilissima Imago

Io non saprei giamai da' tuoi begl'occhi

Gl<i> occhi ritrar'così di lor m'appago. [601]

Già quei labri ridenti

M'empion' d'amabil' pena;

Quella tua chioma d'oro è mia catena.

Hor qual arte contende

Tecoo nobil' pitturae qual t'agguaglia?

E` dipinto il mio focoe pur m'accende;

Adombrato è il mio solee pur m'abbaglia.

Qual si sia la tua face

Amor'qual i tuoi uanti

Io lo soché fugace

Schernij gl<i> amorie disprezzai gl<i>

[amanti.

L'altrui cordoglio

Cinta di scoglio

L'alma sdegnò;

Ma che non può

Tua gran uirtù!

Ahben sai tu

Quasi per gioco

Franger' le pietreed eccitarne il foco.

 
 

Scena XI

FiordiligiOlimpiaVn Cacciatore

MarfisaPrasildoAlceste

 

Olimpia

Fiordiligi là uiene.

Il Ciel ti guardi!

Fiordiligi

Ei scorga i tuoi desiri

Onde corran' per te l'hore serene.

Olimpia

Ohimè!

Fiordiligi

Questi sospiri

Son d'amor' messaggieri

Non mel negar'sorella:

Mentre un'Alma sospiraAmor' fauella.

Olimpia

Chi sente aspro dolor'non può tacere.

Graui affanninol negoho in seno accolti

Né mi pregio d'hauere

Il petto di diamante.

(Non è già chi n'ascolti).

A confessarti il ueroio sono Amante.

 

Fiordiligi

Al fin più dolce appare

L'aspettato gioir' doppo il penare;

Forse d'amiche stelle almo splendore

Cangerà tosto in allegrezza i pianti.

Olimpia

Ahche nel Ciel d'Amore

Se pur stelle ui son propiziee pie

A fauor' degl<i> Amanti

Tutte son stelle erranti

Ma fisse son le suenturatee rie.

Prasildo

S'a uoi graue non giunge il uenir' nostro

Non s'interponga il ragionar' primiero.

Olimpia

Diceache amor' seuero[603]

Straziachi più si fidae col suo strale

Piaga l'empio non fase non mortale.

Prasildo

Anziper dirne il uero

Non sache sia diletto unche non ama.

Marfisa

Forse diletto il sospirar' si chiama?

S'è uerch'habbian' gl<i> amanti

Il seno ogn'hor da mille cure oppresso

E` l'amar' l'altri un disamar' se stesso.

Fiordiligi

T'inganniè sempre lieto un amor' fido:

A innamorato petto

Il duol fassi diletto.

Marfisa

Io me ne rido.

Vien meno ogni dolcezza in un momento

E d'un breue gioir' figlio è il tormento.

Olimpia

Ma poi la gioia è del martir' seguace.

Alceste

Compro col duoloanch'il piacer' non piace.

Fiordiligi

Dalla speme uicina

L'alma animatail suo martir' non prezza.

Marfisa

O come è l'alma in ciò male indouina!

Pensa trouar' dolcezza

Col darsi in preda al duolo

E spera all'horche cadeergersi a uolo.

Cacciatore

TètèBalenotè!

Vcciso haueua un Capriol' fugace

Quando un Pastor' audace [604]

A me l'inuolae qua riuolse il piè.

TètèBalenotè!

Se il Cielo ogn'hor si giri

Lieto a' uostri desiri

Veduto hauresti un Pastorel' maluagio

Che un Leu[e]riero mi toglié?

Prasildo

Giunse pur hor correndo entro al Palagio.

Fiordiligi

Colà drizzò la fuga.

Cacciatore

Ohquale indíce

A me pena profonda!

Dunque priache s'asconda

Rapido il seguirò.

Fiordiligi

Vanne felice.

Marfisa

In sommase pur anco

Altri gode in Amor'troppo non dura

Ma qual lampo suanisce il suo contento.

Olimpia

Lungamente gioisce unch'ha uentura.

Alceste

Andianne homai: si sono a pieno udite

Le ragionie i pensieri

Ma così di leggieri

Decider' non si può cotanta lite.

 
 
 

Scena XII

NanoAtlanteGigantedue Damigelle

 

Nano

O strana fantasia! [605]

Due fanciulle pur hora

Odiando ogni dimora

Trattano d'andar' uia.

Voglioch'il sappia il mio signore innante.

AtlanteAtlanteoue ti celi? Atlante!

Atlante

Onde sì gran rumore?

Nano

Due leggiadre Donzelle

Non so per quale humore

Voglion' partir' senza pur dirti Addio;

E sonoal parer mio

In ciò sì risolute

Che dall'andar' per queste selue amene

Non le terrebbon' manco le catene.

Atlante

Hor hora a te discendo.

Nano

Io per me non intendo

Oue sperin' d'hauer' tempi migliori

Poiché sempre qui stanno in giochie balli

E dentro a quei Giardini

Hanno tant'herbee fiori

RoseGigliLigustrie Gelsomini

Tanti Ruscellie limpidi christalli

Che tanti non ne sono

S'altri ben lo discerna

In un Idillio fatto alla moderna.

Gigante

Eccomi! Hor doue stanno? [606]

Nano

A comparir'cred'io

Molto non tarderanno.

Gigante

Qual esser' puote la cagion' uerace

Di sì nuouo desio?

Nano

Forseche a lor non piace

Di star quasi in prigionee in seruitù.

Ciascun'come si sa

Brama la libertà:

Quel mondo hor non è più

Che le Donnee gl<i> Amanti

Solean' ballar' senza cauarsi i guanti.

Gigante

Lascia le burlee taci;

Sempre hai le uoglie a nuoui scherzi intese.

Nano

Non può burlarsi trenta uolte il mese?

Gigante

Horsùdel ritenerle in queste mura

Lasci[a]si a me la cura.

Nano

Senti di più: Ruggiero

Ha dato a me per Bradamante un foglio;

Deggio portarlo a leiche il cor gl<i> accende?

Gigante

Portaloché mi prende

Vn'immensa pietà del suo cordoglio.

(canta)

Non così presto il fero sdegno ascondono

Placati i uentie tace l'onda instabile

Che con flutti nouelli il mar' confondono.

Ogni uago seren' troppo è mutabile

E mentre in breue rota i dì si uolgono

Seco portano a uolo il piacer' labile.

O saggi queiche non in alto sciolgono

Il lor desioma con un'Alma immobile

Alle cupide uoglie il fren' raccolgono.

Così tra le uicende un pensier' nobile

Troua lieto riposoe non l'offendono

E lo stabile affannoo il gioir' mobile.

E pur con ricche brame ogn'hor contendono

Folli i mortalie il proprio mal non curano

D'ombra uana seguacee non comprendono

Che i lampi di qua giù tosto s'oscurano.

due Damigelle

Che non puote sereno sguardo

Se diletta pur quando ancide?

Da due uaghe luci homicide

Senza piaga non esce il dardo.

Struggesi

Fuggesi il gelo d'aprezza

Al sole della bellezza.

Non è core così seluaggio

Non è petto sì cinto d'ira

Che d'un uoltoche grazia spira

Pien' di fiamme non proui il raggio

Struggesi [etc.]

P<rim>a Damigella

Dehnon uedi colà fiero Gigante

Che partir' ne contende?

<Second>a <Damigella>

Ardisciei non offende:

Libera del Palagio

Dassi l'uscita.

Gigante

Dassi

E qua poscia con agio

Riuolgerete a uostr'arbitrio i passi;

Ma prima sarà d'uopo

Che qui facciate entrambe un giuramento.

<Prim>a <Damigella>

Io per me nol ricuso.

<Second>a <Damigella>

Et io consento

Giurar' ciòche tu uuoi.

Gigante

Hor date a me la fede

Di non amar' più mai

Poscia libero il piede

Volgeteoue ui aggrada in ogni loco.

<Second>a <Damigella>

Lasciache pria ci penseremo un poco.

Gigante

Ben sapeu'ioche più d'ogni spauento

Haurebbe posto alle Donzelle il freno

Vn simil' giuramento.

 
 
 

Scena XIII

AstolfoChoro di Damigelle

 

Astolfo

Non tra ' fiori l'honor' uerace

All'ombra giace [609]

Su l'herbe tenere;

Traggon' soli su molli sponde

Hore gioconde

Cupidoe Venere.

Per l'alte cime

Sol di fatica

La gloria amica

Sen ua sublime.

OsateAnime belle

Vn magnanimo ardir' poggia alle stelle.

Choro

Qui pur giungesti

Nobil' Guerriero

Di cui sì altiero

Va il nomee il uanto;

Qui pur giungestio desiato tanto!

Astolfo

Ricco Palagiouidi

Fatto Guerrier' uolante

Altri montialtri lidialtri emisperi;

Ma ne' lungi sentieri

Non uidinocon merauiglie tante

Albergo sì pomposo.

Sotto all'herbe souente è l'angue ascoso

E può raccorsi in seno

Anche di uaso aurato empio ueleno.

(a due)

Si spogli homai [610]

Horche sei stanco

L'elmo alla chiomae la Lorica al fianco.

(due altre)

Qui Marte crudo

Non giunge mai:

D'uopo non hai

Il formidabil' brandoe il forte scudo.

Astolfo

A sospetto mi muoue in questo lito

Di sì rare sembianze il dolce inuito.

Grazie piùche la lingua il cor ui rende

Ma di quest'Armi il peso

Pocoo nulla m'offende;

E mentr'è il cor solo alle palme inteso

Pensier' mai di riposo a lui non giunge.

Iteuaghe Donzelleite pur lunge.

Vna Damigella

Perché non si consente

Che appo tanti sudori

Onde tu sei famoso

Qualche breue riposo

Al fin troui la mente

Alle fatiche auuezza:

Arcoche non s'allentaal fin si spezza.

Choro

Sian pronti i desiri

Sia stabile il piè.

Astolfonon miri

Che l'inclita Reggia [611]

Festeggia

Per te?

Per te si fan liete

Quest'alme pendici;

Se restar' qui t'aggradao noi felici!

Astolfo

A più lontane parti il Ciel m'adduce.

Vna <Damigella>

Fermadehferma il piede

Ond'habbia posa in sì gradito ostello;

E tosto poiche con pennel' di luce

Spargerà nuoui rai

Su i celesti zaffíri il sol nouello

Muouer' di qui potrai

Ou'il desio richiede.

Choro

Fermadehferma il piede!

Di chiare Donzelle

Sembianze sì belle

Mirerai nell'alta mole

Che fan d'inuidia impallidire il sole.

(a due)

Tutte liete a te d'intorno

Sì bel giorno

Segneran' con lieti auspici.

 

Choro

Se restar' qui t'aggradao noi felici!

Astolfo

Desio di gloriae non d'Amor' mi punge:

Iteuaghe Donzelleite pur lunge.

Ma pria di far partita[612]

Più d'appresso uedrò quell'horto ameno

Che con garrule fonti a sé n'inuita;

Né temonoperché beltà cotanta

Faccia ogni proua ad incitarne il seno

Poiché forza non ha d'amor' lo sprone

Purche non cada il freno

Di man della ragione

E dian uigore all'alma i Cieli amici.

Choro

Se restar' qui t'aggradao noi felici!

 
 

Scena XIV

BradamanteNano

 

Bradamante

Se qui più nulla io spero

Homai che fo nell'abborrita soglia?

Tu qui restio Ruggiero;

Tu restiio fo partitaet in tua uece

Verran' Compagni eterni alla mia uoglia

Dispettogelosiafuroree doglia.

O gioieoue fugiste?

O promesseo speranzeoue ne giste?

Nano

Bradamante!

Bradamante

Chi chiama?

Nano

Vn messaggiero.

Bradamante

E chi l'inuia? [613]

Nano

Ruggiero.

Egli priache tu parta

Brama del suo dolor'della sua fede

Trouar' qualche pietàse non mercede.

Bradamante

E qual è la sua fede?

Nano

Míralo in questa carta.

Bradamante

Se falso è chi le scrisse

Come creder si puote

Che uere sian le note?

Nano

Prendidehprendi homai;

Non si nieghi a Ruggier' grazia sì lieue.

Bradamante

Quest'appunto si deue

A mutabile Amante.

Nano

Ohimèche fai?

Ponio Signoraall'ira tua ritegno

E prenda alma gentil' lo sdegno a sdegno.

Bradamante

Vannee palesa il tutto a chi t'inuia.

Ciòch'egli men desia

Ascoltando Ruggiero

Tingerà forse di rossor' la guancia.

Nano

Sarebbe nuouain uero

Da sperarne la mancia.

Bradamante

Ahche faiBradamante? E chi non uede

Ch'homai pur troppo il tuo disdegno eccede?

Se d'udir sua richiesta [614]

Qual Amante a lui nieghi

Odilo qual nemica: anche un nemico

Ad ascoltar' s'arresta

Tal'hor dell'altroe le ragionie i preghi.

Che saise non le miri

Ciòche il Guerriero in quelle righe accenna?

Forseche la sua penna

Hauria reso più lieui i tuoi martíri.

Sento ben io le tacite querele

Onde il lacero foglio

Rimprouerando a me l'alma crudele

Accresce il mio cordoglio

E quante sono al suol diuisee sparte

Da spietato rigore

Le suenturate carte

Tanti son dardi a trapassarmi il core.

Ma sagace pensiero

Pur anco mi sospinge

A rintracciar' tra queste note il uero.

(Legge le lettera stracciata in pezzi)

"Se non di troppo amarti..."

"A te ne uiene..."

"E pur[e] misero il prouo..."

"In che t'offesiin che?"

"Nunzia di pene..."

"Ma piùch'altro mi pesa..." [615]

O sorte! Ecco ne trouo

Non poca parte illesa:

"E se la nobil' gemma altrui pur diedi Che di tua destra è dono

Non peròcome credi

Teco infedele io sono.

Generosa pietà così chiedea

Per sottrarre alla morte un Innocente".

Respiroe già la mente

Scorge qualche sereno in mezzo all'ombre.

Ma di là scende Angelica pensosa;

Qual cura il sen le ingombre

Raccoglierò tra queste loggie ascosa.

 
 

Scena XV

AngelicaBradamante

 

Angelica

Lassain che strani modi Amor' m'ha uinto!

Stimaiche il petto cinto

D'infrangibile smalto

Schernisce ogni contesa

Et hora a lieue assalto

Prouoch'ei cedee non sa far difesa.

Ahche pur hoggi imparo

Chedoue inalza Amor' sua face ardente[616]

E` uano ogni riparo;

Raroo non mai perdona al petto ignudo

Ma quanto tardo è piùtanto è più crudo.

A confessarlo il petto

Dalle sue proue istesse hoggi è sospinto.

Lassain che strani modi Amor' m'ha uinto!

Bradamante

Ahpiù che mai s'auuiua il mio sospetto!

Angelica

Già di ben mille amanti

Con ostinata proua

Fui sorda alle preghieree cieca a i pianti;

Già fuima che mi gioua

Se mentre è uolto alla natia mia sede

Entro a nascosi lacci inciampa il piede

E ui rimane auuinto?

Lassain che strani modiAmor' m'ha uinto?

Così pur legno altero

Seppe sprezzar' cento tempestee cento

Là per l'onde marine

Più sempre inuitto al minacciar' del uento.

Miseroma che prò? s'ei resta alfine

Senza rimedio absorto

Quando meno il pensòuicino al Porto.

O d'instabil' fortuna

Non credute uicende!

O quante uolte a lacrimar' è spinto!

Lassain che strani modi Amor' m'ha uinto!

Bradamante

Non fu senza ragione il mio cordoglio.

Angelica

AhRuggieroRuggiero...

Bradamante

Io già languiscoio pèro!

Angelica

...perché non mi lasciasti

Su la sponda mortale

Se poscia era ne' fati

Che l'amoroso strale

Affrettasse a piagarmi i uanni aurati?

Bradamante

Nascosa homaiche fo?

Tacer' non possooue sì fiero è il danno.

A costei fingerò

Che nouello desire in me s'accoglia

E forse ogni sua uoglia

Discoprirò con innocente inganno.

Godi pur di Ruggiero

Angelicagl<i> amori: ei per me troppo

Fu incostantee leggiero

Quindi l'abborroe sdegno

E sol di hauerlo amato il cor si duole.

Angelica (da sé)

Nemica apparir' uuole

Nel rigido sembiante

Ma quel caldo sospir' la scopre Amante.

Bradamante

Arsero i nostri cuori [618]

D'una medesma face

Solo però gradita

Fu la tua fiammae fu la mia schernita.

Angelica

Hora di schernir' me forse ti piace.

Bradamante

Ma non però mi doglio

Che a te serua Ruggiero

Poiché sola (oh cordoglio!)

Vie più d'ogn'altra auuenturosae bella

Tu gl<i> auuentasti al sen dolci quadrella.

Angelica

Troppo è dal uero il tuo pensier' distante.

Bradamante

Dunque d'amor' non ardi?

Angelica

EhBradamante

Non nego. Amo bensìma non Ruggiero;

Amochi mai non uidi.

Bradamante

Nel tuo sì saggio petto

Come fiache s'annidi

Vn incognito oggetto?

Angelica

Ben è strano portento

E di somma beltà forza immortale.

Ma uolgi il guardo intento

E uedrai senza eguale

L'alta necessità del mio tormento.

 

Bradamante

Dehchi sì ben uní[r]o

A uiuace beltà finti colori?

Prefissa è nobil' meta al tuo desio.

Ma così il Cielo appresti [619]

Per te lieti successi a i dolci ardori

Dehdimmie come hauesti

Quella gemmail cui uanto ogn'altra eccede?

Angelica

Ruggiero a me la diede

Ond'io fuggissi irreparabil' morte.

Bradamante

O me felice! o sorte!

Per te gioiscoAmicae mi consolo.

Angelica

Non inuidio a tenopiango il mio duolo.

 
 

Scena XVI

Atlante

 

Finche Astolfo qui resta

Ch'ha tra ' Guerrier' più saggi i primi uanti

Stimoche mal sicuri

Per me siano l'incanti.

Ma cadrà tosto ogni disdegno estinto:

Chi il nemico preuieneha mezzo uinto.

Con Thessaliche note

Ond'ioprendendo ogni sua uoglia a scherno

A mia difesa inuocarò l'Inferno

Faròche il Paladino

Mostria chi 'l mirain uarie forme il uolto

Onde contro a lui solo

Tutto s'irríti accolto

De' Caualier' lo stolo. [620]

Sìsìsaggio è il consiglio

E senz'altra dimora a lui m'appiglio.

 
 

Scena XVII

Astolfoet altri Caualierie Dame

 

Astolfo

Entro all'ampio Giardin'in cui l'autunno

Suoi tesori difende

Serba insieme ridenti eterno Aprile

L'herbettei fiorie l'onde

E Zeffiro gentile

D'ogni fiorito stelo

Gl<i> odori inuolae ne fa ricco il Cielo.

Temo però non sia

Questa sublime stanza

Effetto di magía:

Troppo il suo chiaro pregio ogn'arte auanza.

Olimpias'io non errohor qua sen uiene

Ma con uolto però turbatoe mesto.

E doueOlimpiae doue...?

Olimpia

Ahiche Drago funesto! Il piè tremante

Appena mi sostiene.

Astolfo

Dehqual tema hor ti moue?

Olimpia

Volgerò il guardo altroue [621]

Per non mirar' sì rigido sembiante

Ché non ho tanto ardire

Da mirar' l'empio mostroe non morire.

Alceste

O mia gentil' Hippalta

Dehdimmie qual nouella a me tu porte?

Di uitao pur di morte?

Che disse Lidia ingrata

Mentre a lei palesasti i miei tormenti?

Astolfo

Alcestehor che fauelli?

Come Hippalta m'appelli?

Alceste

Ahnon prendere in gioco i miei lamenti!

Cacciatore

Ecco il Pastore infido.

Come ardisti cotanto? Hor hor mi rendi

Il rapito Liu[e]rieroo ch'io t'uccido.

Astolfo

Che parli? e qual Liuriero?

Cacciatore

Quelche dianzi inuolasti in su quei Colli.

Astolfo

Questo temo ioche in uero

Sia l'Albergo de i folli.

O mia uentura! Ecco Prasildo arriua.

Il Ciel t'aiti.

Prasildo

O ueglio empio

Di menzogne inuentorefabro d'inganni...

Astolfo

Io son di fedee di candore esempio.

Prasildo

...solo alla bianca chiomae solo a gl<i> anni

Io condono ogn'offesa. [622]

Astolfo

Almeno a me palesa

Di che ti lagni. Io non l'intendo ancora.

Prasildo

Non giurasti pur hora

Che m'attendeua Iroldo al fonte appresso?

Doppo inutil' dimora

Fuorche le tue menzognealtro non uidi.

Astolfo

O che tu mi deridi

O che dèi uaneggiar'Prasildo mio.

Prasildo

Vaneggi tunon io!

Donna

Ecco la fera al uarco

Onde non fuggirà

Non fuggirànono

Ch'io con quest'arco

L'atterraròl'ucciderò.

Mandricardo

Donnase a' dolci rai

Cortese alma risponde

Dehmi palesa homai

Oue il mio ben s'asconde.

Astolfo

Mandricardo infelice

Ond'èch'hoggi il tuo senno a terra cade?

Mandricardo

Rendimiper pietade

Rendimi Doralice!

Astolfo

O strana confusione!

Dama

Caualieriaccorrete

Ch'un superbo leone

Caduto è nella rete

Accorreteaccorrete!

Sentite come rugge?

Sollecitate il pièperch'ei sen fugge!

Marfisa

Contro a terribil' fera

S'armi audace ogni schiera;

Ma uoiDonzelleahnon uolgete i passi

Ver la belua fremente

Ché in così angusto campo

S'altri non cerca scampo

Ohimèpotrebbe insanguinare il dente.

Atlante

Per chiamare ogni Duce

D'ogn'intorno il Palagio homai rimbombe

Di Timpanie di Trombe.

Choro

SùsùGuerrieriall'armi!

Quell'empio si disarmi

Dehnon s'indugi più!

Sùsùall'armi[sù] sù!

La uostra alta uirtù

Hoggi non si risparmi

SùsùGuerrieriall'armi!

 

Orlando

Veggo il fero Gigante

Ch'è solo a sé nel mal oprar' simíle.

Stringerò dunque alla tenzone il brando.

Astolfo

Non mi conosciOrlando? [624]

Orlando

Troppo mi sei tu notoAnima uile.

Gradasso

Volgiti a me!

Astolfo

Gradasso?

Orlando

AhTraditore!

Gradasso

Rodomonteecco il campo

Oue mostrar' con questa spada io spero

Che le Donne oltraggiando

Sei follee menzognero.

Ché non riuolgi alla contesa il brando?

Perché tacito resti? Ou'è l'orgoglio

Ch'era già tant'audace?

Altro homaiche sospiri il tempo chiede!

Quella lingua fallace

Stirpare io uoglioe poi calcar' col piede.

Astolfo

Astolfoche farai? Di far partita

Non permette il furore

Onde cinto ti uedi.

Choro di CaualieriBradamanteMarfisa

Cedigià uintocedi!

Astolfo

Dal graue rischiooue ristretto io sono

D'uscir' in darno tento

Se non m'aita il formidabil' suono.

 

Tutti

O terrore! O spauento!

Orlando

A ceder mi sospinge

Vn incognito affettoe non timore

Choro di CavalieriBradamanteMarfisa

Se fugitiuo il pièstabil' è il core. [625]

E` di non cauto ingegno indizio espresso

Cercar' per altrui prò danno a se stesso.

 
 

Choro di Damigelle

Via di qua uada ogni cura

Che le gioie intorbidò;

Con la beluaogni paura

Pur al fin si dileguò.

Più non si sente

La fera atroce

In suon feroce

Arrotar' l'iniquo dente.

Fuggì l'empiae spenta fu.

Non più tema[non] piùnon più.

Ecco già più lieto il sole

L'alta mole

Splender' fa.

Via [uia] di qua [etc.]

Insieme accolte

Donzelle ardite

Scherzando gite

Da sospetti il cor disciolte.

L'empia fera oppressa fu.

Non più tema[non] piùnon più.

Minacciar' nuouo periglio [626]

Toruo il ciglio

Non potrà.

Via [uia] di qua uada [etc.]

 
 

Fine dell'Atto Secondo

 

ATTO TERZO

Scena Prima

RuggieroBradamante

Ruggiero

Per quel punto felicein cui diuenni

Di tue bellezze amante

Ti giuroo Bradamante

Che pena altra maggiore mai non sostenni.

Bradamante

Ruggieroa me perdona

E se t'offesi a torto

L'ira all'amor' condona.

Ruggiero

Irache d'amor' nacqueè mio conforto.

O dolcee lieto giorno

Meta delle mie pene!

O propizio soggiorno

Che al fin mi rendi il desiato bene!

Bradamante

Doppo l'ombraecco il sereno!

Non più duolnon più sospiri!

Già il mio seno

Più non sache sian martíri.

Amantigodete

Credetesìsì

Ch'a render' men dure

Le uostre suenture

Sen uolano i dì. [629]

(a due)

Sespiegando Amore i uanni

Fa del pianto il riso herede

A gl<i> affanni

Dolce premio al fin succede.

Non merta la palma

Vn'almanono

Se prima soffire

Con nobile ardire

Gl<i> assalti non può.

Bradamante

Ma già non parmi a pieno esser' sicura

Finche da queste mura

Tu lunge non sarai.

Andiam'Ruggierohomai

S'altra uoglia però qui non t'affrena.

Vn estremo gioir' si crede appena.

Ruggiero

Andianne puree sia

Conforme al cenno tuo la uoglia mia.

 
 

Scena II

Ruggiero finto Atlante

BradamanteRuggiero

 

Atlante

Oueo mia spemeoue riuolgi i passi?

Bradamante

Con Ruggiero men uodoue a lui piace.

Atlante

Come uai con Ruggier[o]se tu mi lassi?

Bradamante

O Ruggiero! O Ruggiero! E questie quelli [630]

Sì conforme ha il sembiante

Che distinguer' non soqual sia uerace.

Ruggiero

Lasciamo purch'in uano altri fauelli;

Seguio Signorail tuo fedele amante.

Atlante

Anziarresta le piante!

E chi sei tu? Come di lei t'appelli

Fido Amatore? E come

A me solo doúto usurpi il nome?

Ruggiero

Per me confuso ammiro

Temerità sì folle!

Bradamante

Hor l'unohor l'altro miro;

Hor a l'unohora all'altro i passi muouo

E perché due ne trouoambi gli perdo

Nella copia d'amanti

Fatta d'amor' mendica.

Ruggiero

Esser' questa sol puote opra d'incanti.

A me credo a fatica

E nouello stupore

Rende immobile il piè non menche il core.

Bradamante

Così dunque i miei mali

Amor'prendi a diletto

E raddoppiando il desiato oggetto

Vienio crudelea raddoppiar' gli strali?

Atlante

Poiché tu dubbia stai

Dehriguarda il mio uoltooue il cor siede[631]

E quiui scorgerai

Al uiuo la mia fede.

Vedrai negl<i> occhi miei

Che dal centro del seno

Fuori traspar' non meno

Che per chiuso cristallo accolta face

La mia fiamma uerace.

Ruggiero

Altro dir non saprei:

Saich'a me cara sei piùche la uita.

Atlante

Se non disgombra ogn'incertezza amore

Prendi a seguir colui

A chi più il core inchina:

Vn oracolo è il core

Che il uer sempre indouina

E ne' presagi sui

Raro auuieneo non maich'inganni altrui.

Bradamante

Anche ciò prouo in uano:

All'uno inchina il corma tosto cede

Dell'altro alle quadrella;

Io porgo a te la mano

Ma l'alma a lui sen correa te sen riede

Ma quei pur la rappella;

Onde per non soffrir' sì duro affanno

Riuolgendo alla sorte ogni consiglio[632]

Da te prendo congedoa lui m'appiglio.

 

Ruggiero

La sua frode t'inganna in questi Chiostri.

Chi mia sembianza ha finto

Se Ruggiero pur ècon l'opre il mostri.

Senza tardanza il uero

Si decida col ferroe ceda il uinto.

Bradamante

Approuo il tuo pensiero:

Non è ragion'che schiui

Ne' dubij casi acerba prouae fiera

Vn'Amante Guerriera.

Ruggiero

Dunquemaluagioogni tua forza adopra.

Atlante

Non ricuso l'inuito; anzi m'è caro

Che mostri il mio ualore

Non men prode la manche fido il core.

Ruggiero

A i lampi delle spade

Fiach'il uer si discopra.

Atlante

Pietateohimèpietate

Di queste membra inferme!

Ioch'armatoe feroce apparui pria

Soncome pur uedete

Misero Veglio inerme;

E quellach'apparia

Spada già folgorante

Solo è debol' sostegno al piè tremante.

Bradamante

Chi dimanda mercé troui perdono. [633]

Ruggiero

Ma chi sei tudi tanta frode autore?

Atlante

Dehsi plachi lo sdegno! Atlante io sono

Che per serbare illeso il tuo ualore

Prima il Castellohor il Palagio elessi

E in tanti modie tanti

Tua difesao Ruggier[o]sol hebbi auanti.

Ruggiero

Da sì confuse trame homai si cessi

E di me si commetta al Ciel la cura

Ché si difende inuano

Se nol defende il Ciell'ingegno humano.

Atlante

Dehrestate a goder' tra queste mura

Ché quanto hanno di uago a uoi s'appresta;

A uoi lo lascioe parto.

Ruggiero

Anzipur noi partiamoe tu qui resta.

Bradamante

Esser' deue riuolta

Sempre a nouella impresa alma costante

Ch'a pigrizia sepolta

La celata uirtù poco è distante.

Atlante

Ahritenete il passo

Ch'alla uostra uirtude

Benché altroue non uarchi

Qui s'ergerannoe le colonnee gl<i> archi.

Bradamante

Così dunque l'infido ancor ne chiude?

Ruggiero

Ahicosì ne delude?

Bradamante

Paghi sue colpe il sangue[634]

E mi cada l'iniquo estinto al piede.

Atlante

Dehritroui mercede

A te prostrato innante

Inermee Vecchio il uilipeso Atlante.

Se già qui u'allettaise qui ui chiudo

Alla pietà si dia.

Bradamante

Non ha folle pietà nome di pia.

Atlante

Né pietoso rigor' titol' di crudo.

Ruggiero

Nelle dolci sue note inganno accoglie.

Atlante

Queste misere spoglie

Sian pur in odio al mondoin ira al Cielo

Se ne' miei detti alcun'inganno io celo.

Solo per euitar' lo strazio amaro

Che ti sourasta in così fresca etade

Desioche qui dimoriet è ben degno

Della tua uita il filche si risparmi

Da i perigli dell'armi.

Bradamante

Se negl<i> eterni annali

E` l'auuenire all'altrui luci ascoso

A che s'affanna in uano

Di scoprir' desioso

I decreti immortaliil core humano?

Atlante

Son chiaramente espressi

A chi gli mira intento

Nel gran libro del Ciel gl<i> altrui successi.[635]

Ruggiero

Ouunque egli si stia

Con un cauto coraggio

Sa dominar' anche alle stelle il saggio.

Dunque a noi si disserri homai la uia.

Atlante

Per breue spazio il piè s'arresti almeno.

Bradamante

Aprine il calleo purch'io t'apro il seno!

Atlante

Me ferir' dunquein cui

Altra fuorche d'amor'colpa non fu?

BradamanteRuggiero

Non più indugionon più!

Atlante

Colàin mezzo al Giardinoin chiuso loco

La seggia è dell'incanto.

Su le guardate soglie

Io dunquesottraendo all'Vrne il foco

Poiché il chiedeteappagarò le uoglie.

Colà n'andremoe ui sia grato in tanto

Vdir non lieue cose

A me solo scopertealtrui nascose.

Ecco uòti i miei uoti

Ecco uane le proue

Di chi opporsi presume

A queiche tutto reggee tutto moue.

Folle quanto ostinato

Chi al Ciel resistee uuol pugnar col fato.

 
 

Scena III

Fiordiligi

 

In qual chiuso confine[636]

Brandimartet'arresti?

E tucon aspro affanno

Perché m'inuolio Cielciòche mi desti?

Dehcome insieme uanno

Co i doni le rapine?

D'acutissime spine

Priua di tua sembianza

O mio sposoe signor'l'alma è trafitta;

Ma piùch'altro mi doglio

Del tuo proprio cordoglio.

Dehse rende giamai tua mente afflitta

Questa ria lontananza

Se mai pena t'assale

(Ma il Ciel non uoglia) alla mia pena eguale

Che tua sonti rammenta

E la speme sicura

Della mia salda fé tempri ogni cura.

A te sen corre ogni mia uoglia intenta;

In teuie piùch'entro me stessaio uiuo.

Dunquese intender' brami

Mentr'anche non mi uedi

Quali sian le mie fiammea te lo chiedi.

 
 

Scena IV

Orlandoe Gradasso

 

Orlando

Là negl<i> ampi Giardini [637]

Chiamai più d'una uolta il suo bel nome

Ma in darno lo chiamai peròche solo

Rispose echo dolente al mio gran duolo.

Gradasso

Oue n'andiamoe come

Partir' potremoOrlando?

Non pur chiuso è il sentiero

Né saprei con qual arte

Ma cambiato ha sembianza in ogni parte.

Orlando

Son finte larueo pur contemplo il uero?

Gradasso

Maledetto il pensieroe la cagione

Che m'hanno hoggi qua spinto!

O confusa magione!

O cieco Laberinto!

 

Orlando

Di non credute insidie al fin m'auueggio

Ma tardo auuedimento a che mi gioua?

Tentiam'Gradassoa proua

Che di sì iniquo seggio

Cada l'altera mole al fin disfatta.

Precipitis'abbatta

E il diroccato muro

Co' suoi laceri auanzi altrui dimostri

Che degli sdegni nostri[638]

Qual fulmine di Guerra

L'impeto ardente ogni riparo atterra.

Gradasso

E` uano ogni desiouana ogni proua;

Quindi irritato il petto

Fach'io fremo di rabbiae di dispetto;

E ben odio a ragion' quest'alte soglie

Poiché stima cangiarsi un cor gentile

Se libertà non toglie

Anche augusto Palagio in carcer' uile.

Orlando

Lasso! d'ogni conforto hoggi mi priua

Crudo amor'cruda sorte;

Anzi mi spinge a morte.

Esser' non puòche senza uita io uiua.

Gradasso

Dispietata Prigione

Oue mi ueggo ingiustamente auuolto

Quando n'andròquando n'andrò disciolto?

(a due)

O fatoo stella acerba

Che a suentura cotanta hoggi mi serba!

S'è inconsolabil' pena

Perder la libertà

Comeahcome n'affrena

Dura necessità!

O dogliao caso indegno

Trouar senza riparo aspro ritegno!

S'altroue il cor sospinge

Desio d'alta beltà

Doueah doue il piè spinge

Dura necessità?

Orlando

Ma pur l'oro lucente

Di quella bionda trecciaond'io son cinto

E` laccio più possente

Del carcer' crudooue rimango auuinto.

Gradasso

Come può mai quel nodo esser' maggiore?

Orlando

Stringe questo la salmae quello il core.

 
 

Scena V

Olimpiae Doralice

 

Olimpia

Come uuoiDoralice

Che l'ingannie le frodi

Io taccia di quest'empi<j>

S'a me pur tocca rinouar' gl<i> esempij

D'Arianna infelice?

Solo in ciò differenti:

Ch'a lei scala alle stelle

Fur gl<i> altrui tradimenti

Me perfido Amatore

Prendendo (ah crudo!) i miei sospiri a scherno

Precipitò dentro a penoso inferno.

Potessi io pure almeno [640]

De' passati accidenti

Su la riua di Lete ogni memoria

Cancellar' dal mio seno!

Doralice

Se proui aspri tormenti

Per un solo infedele

Con ingiuste querele

Volgi contro a ciascuno irati accenti.

Vn petto disleale

A mill'altri costanti

Toglier' non dèe d'alta uirtude i uanti.

Olimpia

Ahche son tutti a se medesmi equali!

Non conoscon' pietànon serbon' fede

Son de' nostri pensieri aspri tiranni

Sempre uolti all'inganni

Verso chi più lor crede.

Chiuder' uoglie superbe

Instabilispietateassai più fiere

Delle seluaggie fere

Ridere al nostro duolo

Celar' sotto l'ambrosia empio ueleno

Esser' d'amor' nemicie portar' solo

Nella lingua le fiammeil ghiaccio in seno:

Questi sono i lor uantii lor trionfi

Degni d'eterni carmi;

Scriuasi queste imprese in saldi marmi. [641]

Doralice

Troppo trascorre homai senza ritegno

Olimpiaun cieco sdegno:

Già non son tutti infidi. Io per me godo

Mentreche scorgo in Mandricardo unita

Lealta` con Valore;

Onde per me gradita

E` la fiamma d'amore

Soaue il dardoe fortunato il nodo.

Olimpia

Se nel Campioneil suon di cui rimbomba

Famoso in ogni Clima

Quanto il ualor' si stima

S'ammira anco le Fé

Sarà quasi tra i Corui una Colomba.

Ma sempre ciòche luce oro non è.

Hor bastaio fui tradita:

Chieggio però uendetta

E se quel fraudolente

Punir' hor non poss'io

Dehtu uendicao Dio

Vendica con sua morte un Innocente.

(a due)

Donzelleall'horche udite

D'un amator' le pene

 

Olimpia

Fuggite

 

Doralice

Seguite

Olimpia

Le dure...

Doralice

Le dolci...

(a due)

...catene!

Perchése pregao ride

Quelle lusinghe sue...

 

Olimpia

...son tutte infide.

Doralice

...tutte son fide.

Olimpia

Sol per noi prepara affanni.

Doralice

Aht'inganni!

Olimpia

Come no?

Doralice

<Ah> t'inganni: anch'io lo so.

Olimpia

Se il mio core

Ne' suoi danni lo prouò

Come no?

Doralice

<Ah> t'inganni: anch'io lo so.

(a due)

Habbia il uer[o] pur il suo loco:

Negl<i> amanti ogn'hor si uede...

Olimpia

...estinta la pietà.

 

Doralice

...uiua la fede.

 
 

Scena VI

Alceste

 

Dehferma il piè fugace

Ingratissima Lidia

E poiché tanto piace

All'empia tua perfidia

Il mio graue tormento[643]

Arresta a rimirarlo un sol momento.

Ma inuan' pregoinuan' piangoinuan' mi doglio

Ché il suo fiero desire

Si mostra ogn'hor più crudo al mio cordoglio

Onde in sì gran martíre

Sento morirmie pur non moro intanto.

Aspro dolor'ché non trabocchi in pianto?

Tuche t'aggiri al suo bel uiso intorno

Auradimmise 'l sai

Della pura mia fé souuienle mai?

Souuienle maichesed'amor' rubella

Il mio seruir' disprezza

Con immobil' fermezza

Tanto stabil' son ioquant'essa è bella;

Ond'ella d'inhumana

Io di fedele ho il uanto.

Aspro dolor'ché non trabocchi in pianto?

Quandomisero mequando s'udío

Di suenturato amor'd'indegna sorte

Esempio eguale al mio?

Spenga il foco d'amor' gelo di morte

Ché se il destin' seuero

Ogni speme a me toglie

Della uita mortale [644]

Premer' non curo più l'aspro sentiero.

Con affannose doglie

Dehscoccao mortein me l'ultimo strale

E troui posa al fin il fragil' manto.

Aspro dolor'ché non trabocchi in pianto?

Armateui

Lumich'adoro

Di crudeltà.

Sùsùlasciatemi

Mentrech'io moro.

Poiché sarà

Nel Ciel della beltà

Altrui ui chiamerà

Se m'ancidete

Stelle noma Comete.

Ardetemi

Ché a tanto ardore

Schermo non ho.

Viatrafiggetemi;

Eccoui il core!

Ma poiche prò?

Morendo griderò:

Non s'armi Lidiano

Ché son quei strali

Vaghi sìma mortali.

 
 
 

Scena VII

Damee Caualieri

 

Doralice

Hor fin qui basti. [645]

cinque Caualieri

Basti!

Orlando

Homai l'ingegno

Volga ciascuno a racquistare il pegno.

Angelicail mio cenno

Schiuare hor non si puote.

Angelica

Ben è ragion'che accinto

Sia d'obedire al uincitore il uinto.

Orlando

Da teche mostri ogni uirtù palese

Vdir bram'io di breui carmi il suono.

Angelica

Se più di quelch'io sono

La tua lingua cortese

M'esaltao Caualiero

Apparirà ben presto

Assai minor' delle tue lodi il uero.

Dunque più non si tardi

A cantar' già m'appresto

Se co' placidi sguardi.

Ma tu stessoe Prasildohor se u'aggrada

Su gl<i> arguti istrumenti

Meco spiegate armoniosi accenti.

AngelicaPrasildoOrlando

Se con placidi sguardi

Filli mostra pietà[646]

Io benedico i dardi

Ché saette più dolci amor' non ha.

Ma non però mi pento

Del mio lungo tormento

Se sdegnati gli gira

Ché son belli quei lumi anco nell'ira.

Gradasso

O gentil' Doralice

O Mandricardo ardito

Voiche pur siete il fiore

Di beltàdi ualore

Con scambieuol' quesito

Fate de' fiori il gioco

E non prendete a sdegno

Che frutto sia de' uostri fiori il pegno.

Doralice

Vn fior tu sei.

Mandricardo

Che fiore?

Doralice

Vn fior d'oliuo:

Solo un tuo sguardo è la cagion'ch'io uiuo.

Mandricardo

Vn fior tu sei.

Doralice

Che fiore?

Mandricardo

Vn fior d'alloro:

Solo un tuo sguardo è la cagion'ch'io moro.

Orlando

Di riscuoter' bramosa

La tua catena auratao Fiordiligi

Che cosa dourai fare? [647]

Fiordiligi

A te sta il comandare.

Orlando

Con qual arte un Caualiere

Nella grazia di sua Dama

Che dagl<i> èmoli si brama

Può sperar' d'esser' primiero?

Dinne il modoe prendi il pegno.

Fiordiligi

Studij d'esser' il più degno.

Orlando

Per il tuo pegnoIroldo

Comandoo pur dimando?

Iroldo

Il Comandare

Proprio è di teche sai dar legge all'alme.

Orlando

Saranno al comandare uniti i preghi.

Hor da te non si neghi

Terminar' breui Carmi in queste note.

Iroldo

Senza luce il sol risplende;

Cinta il crin d'aurate bende

Sorge in Ciel l'Alba nouella;

E restando iui ogni stella

Senza luce il sol risplende.

Olimpia

Fioralbahorche a me tocca

Vn breue enigma a dichiarar' t'inuito

E se t'aggradail proporrò col canto.

Fioralba

Pendo dalla tua bocca.

Olimpia

Non sono augelloet ho le pennee uolo

Sì che gl<i> occhi in seguirmi anco son lenti;[648]

Son ministro di sdegnoautor di duolo;

Con la lingua feriscoe non ho denti;

Et all'horche la mano

Più uuol tirarmi a sépiù uo lontano.

Fioralba

Ciòche la lingua oscuramente accenna

La destra a me palesa:

Da te lo strale a denotar' s'elesse.

Mandricardo

In sì placida schiera

Scioglier' la lingua al canto

Non sdegnar' o Guerriera

Di cui l'ardiree il uanto

Già nell'armi si stese

Dall'uno all'altro Polo.

Marfisa

Mi solleua dal suolo

Il tuo fauor' cortese.

Angelica

Comincia homaichégià sospesii uenti

Dolcezza apprenderan' da' lieti accenti.

Marfisa

Si tocchi Tamburo

Risuoni la tromba

Di stragedi Guerra

Già l'aria rimbomba.

L'assedio ha ristretto

Per prendere Amore

Con dolce rigore

La Rocca del petto; [649]

Ma mentre mi sfida

Con uaga sembianza

Bellezza homicida

Sua nuoua possanza

Io punto non curo.

Si tocchi Tamburo [etc.]

Le uoglie costanti

Già muouon' l'assalto;

Ma il corch'è di smalto

Non teme i lor uanti.

Son rotti i sospiri

Lo stuolo uien meno;

D'accesi desiri

Gioisce il mio seno

Di uincer' sicuro.

Si tocchi Tamburo [etc.].

 

Ferrau`

A sì lieta armonia succeda il ballo.

Dunque Alindae Temesto

Con Perillaet Armallo

Muouin' danza gentile

E della nobil' cetra al dolce inuito

Scorra in uarie mutanze il piè spedito.

 
 

Scena Vltima

AtlanteBradamanteRuggieroe Detti

 

Atlante

Horche più far poss'io[650]

S'ha delle forze mie forza maggiore

Lealta` con Valore?

Bradamante

Rendasi pago homai nostro desio.

 

Ruggiero

Tutto il nobil' Drappello

Con noi disciolto resti.

Atlante

Io già cancello

L'impresse noteonde in un sol momento

Suanisca il tuttoe si dilegui al uento.

Choro

Come libero il pièsia lieto il core

Horche mostrano al mondo

Lealta` con Valore

Che prender' sanno ogni contesa a scherno

Vincer' gl'ingannie trionfar' d'Auerno.

FINE